SOMMARIO AGOSTO-SETTEMBRE 2003
In questo numero:
EDITORIALE:
Opinione pubblica e valori democratici
Valori democratici. Quanto è diffusa nell’opinione pubblica la consapevolezza del loro significato e dei pericoli che essi corrono in Italia (e altrove)? Utilità di inchieste e confronti per fare crescere una coscienza democratica nel nostro Paese. E’ ciò che la nostra Minny Cavallone ha voluto esprimere riepilogando nel suo scritto il pensiero dell’intera redazione. Per amor di Patria. Perché sempre più spesso, ultimamente, abbiamo assistito ad uno stravolgimento dei principi democratici in cui « siamo cittadini, non sudditi, abbiamo diritti e garanzie riconosciute dalle Costituzioni nazionali e dalla Carta dell’Onu». Eppure «L’attuale situazione politica-economica mondiale – dice ancora Cavallone - porta ad un restringimento degli spazi democratici in tutto il mondo (anche questo meriterebbe un approfondimento qui impossibile), ma il caso italiano ci sembra particolarmente preoccupante, per certe sue peculiarità, che riguardano anche alcune - chiamiamole così - “cadute di stile”da parte del premier e di moltissimi membri del suo governo e del suo entourage». Aggressività e goliardia, stili e linguaggi, pericoli per la libertà d’informazione…Diciamo che l’attualità del nostro Paese e del nostro Governo ci preoccupa assai!!
In questo numero la conclusione del dibattito organizzato ad Asti il 28 aprile scorso nell’ambito del “progetto Zakhor” “Ricordare il concilio Ecumenico Vaticano II”. In questo numero proponiamo ai lettori la prima parte della trascrizione della serata.
Un rinnovato appello al dialogo tra cristiani e musulmani
Appello promosso dalle redazioni di Confronti, Tempi di Fraternità, Il Dialogo
«È troppo alto il muro che separa il Nord dal Sud del Mediterraneo, l’Occidente dall’Oriente, il mondo cristiano da quello dell’islam. Come tante volte nei mesi scorsi hanno affermato i massimi esponenti del mondo cattolico, di quello protestante ed ortodosso, abbiamo corso il rischio che l’attacco militare contro l’Iraq apparisse una crociata della cristianità contro l’islam. Siamo convinti che, proprio grazie alle iniziative delle chiese cristiane, spesso in comunione tra esse ed in spirito ecumenico, questo pericolo sia stato evitato. Tuttavia siamo consapevoli che l’incubo dello scontro di civiltà aleggi ancora sulla scena geopolitica; in tutta Europa, inoltre, verifichiamo la ripresa di atteggiamenti razzisti, antisemiti e islamofobi che, come credenti e come cittadini di una Unione di Stati sempre più ampia e pluralista, destano una grave inquietudine; così come rileviamo che resta ancora troppo ampio il fossato che separa due comunità di fede - quella cristiana e quella musulmana – che condividono importanti tradizioni e valori spirituali come la discendenza abramitica, la fede nel Dio Unico, il legame con un libro sacro, la vocazione alla giustizia ed alla pace. (…)». Comincia così l’appello per rinnovare il dialogo tra cristiani e musulmani promosso dalle redazioni di Confronti, tempi di Fraternità e Il Dialogo. Per sostenere le iniziative di comunità, gruppi, istituti, enti locali, associazioni che vogliano partecipare a iniziative di incontro e dialogo nella data del 21 novembre 2003, ultimo venerdì del mese di Ramadan dell’anno islamico 1424 dell’Egira e per firmare l’appello abbiamo creato alcuni centri di coordinamento e di servizio presso le seguenti Riviste:
Confronti tel. 06 4820503; 06 48903241; fax 06 4827901
dialogo@confronti.net; www.confronti.net
Tempi di Fraternità
www.tempidifraternita.it; tempidifraternita@tempidifraternita.it;
Il Dialogo tel. 3337043384 www.ildialogo.org;
Tu preghi? Come preghi?
I risultati del sondaggio lanciato dalla nostra rivista sul sito
www.tempidifraternita.it - seconda parte
Pubblichiamo la seconda parte del confronto sulla preghiera proposto sul nostro sito www.tempidifraternita.it. Un confronto significativo che però non aveva la pretesa di avere un valore di un vero e proprio sondaggio statistico con dati e cifre. La prima parte delle risposte le abbiamo già pubblicate sullo scorso numero di Tempi di Fraternità. Eccovi ora la seconda ed ultima puntata.
PALESTINA, UNA TERRA ALTRA
Donne israeliane e palestinesi, così lontane e così uguali. Le abbiamo conosciute durante il pellegrinaggio guidato dal vescovo di Alessandria, Fernando Charrier.
«Ho cercato di leggere con occhi al femminile le giornate di guerra, cariche di violenza e di paura, - spiega l’autrice, Maria Teresa Gavazza - ma contemporaneamente segnate da germi di speranza. La prospettiva di genere mi ha consentito di andare oltre, scoprire una terra altra. Altra da come i media la rappresentano giornalmente: morti, carri armati nei campi profughi, urla disperate di giovani palestinesi al seguito dei funerali dei compagni, sangue sugli autobus israeliani. Fuori dalle polemiche sullo scontro di civiltà o sull’antiamericanismo, o – aberrazione ancora più grande - sull’antisemitismo e sulle guerre di religione.(…)».
Sul tema del Medioriente e della Palestina segnaliamo l’iniziativa:
SCUOLE DI PACE
A cura degli studenti dell’Istituto Superiore Federico Albert di Lanzo Torinese
Si tratta di una iniziativa degli studenti dell’Istituto Superiore Federico Albert di Lanzo Torinese, che hanno vissuto un esperienza sul Medio Oriente che ci racconteranno sul numero 9 di novembre 2003 di “Tempi di Fraternità”. Su quel numero ospiteremo un ampio resoconto del progetto intrapreso dalla Media Superiore di Lanzo. Saranno i ragazzi stessi a raccontarci, in 16 pagine di dossier, il loro interessante lavoro.
Per l’occasione ogni copia della nostra rivista avrà un “prezzo politico” di 1 Euro, solo ed esclusivamente per i ragazzi della scuola di Lanzo che ha lavorato al dossier.
Contemporaneamente anche sul nostro sito http://www.tempidifraternita.it potrete leggere il prodotto di un anno di riflessioni e di lavoro dei ragazzi dell’Istituto Superiore Federico Albert di Lanzo Torinese sul drammatico tema del Medio Oriente.
Non perdete dunque il numero di novembre 2003. È un’occasione intelligente per riflettere su questo dramma.
Gay Pride al sud
“Vorrebbero farci sparire? Noi ci siamo, amiamo, viviamo e cambieremo le cose”
In una ricerca Eurispes sull’omosessualità solo una modesta percentuale ha dichiarato che è immorale: il 13,9% al Centro Italia; l’11,2% al Sud; il 10,7% al Nord Ovest; il 5,8% al Nord Est. L’omosessualità non è più un tabù, una perversione ma più semplicemente è un modo di essere e un modo di amare. Curioso il fatto che il Pride di Bari sia iniziato con la visita alla tomba di un prete. Si tratta di don Marco Bisceglie che, all’inizio degli anni ‘80, aveva fondato l’Arcigay e di cui poco o nulla si sa.
Dal Mondo della Solidarietà di Daniele Dal Bon
Per tutto il 2003 pubblicheremo mese per mese il
CALENDARIO DELLA PACE 2003
Nevè Shalom - Waahat as-Salaam