Sommario n° 9 – Novembre 2002
SPECIALE CONCILIO VATICANO II
Il primato della coscienza e la libertà della fede
Giannino Piana, Teologo moralista, ci ricorda come il primato della coscienza e la libertà della fede siano due pilastri fondamentali attorno ai quali ruota la riflessione del Vaticano II.
Il riconoscimento della centralità della coscienza nell’ambito dell’agire umano è di per sé una costante della tradizione cristiana. Non è solo la bibbia a sottolineare l’importanza del cuore come sede delle intenzioni dell’uomo o a denunciare che l’impurità dell’uomo non è provocata da ciò che entra in lui, ma da ciò che esce da lui, da ciò che proviene cioè dalla sua interiorità (cfr. Mt 15, 10-20); anche i successivi sviluppi (per quanto contorti) della riflessione cristiana non hanno smentito, almeno sul piano teorico, questo assunto.
L’apostolato e l’autorità della donna – rubrica Tempi di Sororita’
E’ possibile oggi un’autorità delle donne nella comunità di fede? E le donne cattoliche sono convinte, loro per prime, di poter portare con autorevolezza un messaggio di autentica liberazione all’interno e all’esterno della chiesa? Nella sua rubrica Tempi di Sororità, Catti Cifatte ci guida nella riflessione sul ruolo femminile nella chiesa "che metta in discussione l’esclusiva autorità maschile e conseguentemente ne riscopra il limite, si riesca ad andare verso un’identificazione della autorità femminile non slegata dal ruolo che storicamente le donne hanno assolto, ma anche lanciata verso una maggiore affermazione dell’apostolato femminile inteso in un senso diverso da quello tradizionale. Si tratta di vedere il "potere" delle donne non come un insieme di atti di autorità, di comando e di imposizione (tipici del fare degli uomini) ma come forma di trasformazione, di accrescimento, di cura, di servizio, di ricerca critica e di opposizione costruttiva che consentano un effettivo passo avanti nella coscienza delle donne e degli uomini. Il ruolo che ebbero esemplarmente Maria di Magdala e la Samaritana".
Magdalene
Leone d’oro a Venezia, questo film ha fatto discutere per la materia trattata, soprattutto a causa delle critiche indispettite e "amare" da parte della stampa cattolica. Ad eccezione di "Nuovo dialogo", in cui Massimo Caruso parla di "un leone per i diseredati". Peter Mullan, discepolo di Ken Loach, ha ricavato la storia da fatti avvenuti, testimoniati nell’oggi da donne riuscite a liberarsi dallo stato di effettiva schiavitù subita in un convento irlandese (chiuso solo nel 1996!).
Le testimonianze dirette delle persone ancora viventi non servono ad assolvere il regista, perché non ne ha bisogno, tanto la sua denunzia è artisticamente efficace. E le cautele ecclesiastiche non riescono a convincere noi a tacere. Perché il silenzio può farsi connivente della falsità e dell’ingiustizia.
Berlusconi "professionista" di pace?
Sembra una barzelletta, ma invece è la triste realtà: Berlusconi candidato a Premio Nobel per la pace. Questo premio andrà allora "a chi sarà più bravo a scatenare la guerra (non parliamo di Berlusconi, che è soltanto un chierichetto), poiché così facendo creerà un grande bisogno di pace; e la "pace", (una pace divorziata dalla giustizia) ha un suo prezzo, si vende e si compera a un tanto al giorno. E se fai il furbo con me e alzi il prezzo, le mie televisioni diranno che sei un terrorista e tutti sventoleranno le mie bandiere e canteranno messe e manderanno "professionisti" a portarti la pace. Enduring peace. La pace eterna".
Perché gli italiani votano a destra
Chi nella sua vita ha risolto i problemi economici non riesce più a capire perché deve pagare tante tasse per "aiutare" i più poveri. Ecco perché negli ultimi due decenni i governi conservatori sono arrivati al potere con il dichiarato proposito di alleviare le "sofferenze dei ricchi". Tradotto in programma di governo si tratta di tagliare le tasse più elevate. Da ricordare lo slogan elettorale "meno tasse per tutti" (o per Totti?).
Una vita per il dialogo con il mondo musulmano – 2a parte
Una vita spesa alla ricerca di Cristo nel Corano. È la storia di padre Giulio Basetti-Sani di cui in questo numero del nostro giornale riportiamo la seconda parte del diario. Ma cosa può insegnarci padre Basetti Sani oggi per il dialogo tra Islam e Cristianesimo? Quale grosso lavoro aveva intrapreso e quale eredità ci ha lasciato? "Aveva un progetto lungimirante che mirava ad accostare il più possibile le due religioni - ci ha risposto Chiara Frugoni che ha personalmente conosciuto padre Basetti Sani - Con umiltà ed intelligenza aveva capito che questo poteva avvenire solo se, da parte cristiana, ci fosse stata una vera conoscenza dell’altra religione. Quindi per prima cosa aveva imparato l’arabo, si era messo seriamente a studiare il Corano e ad impadronirsi della cultura islamica; avrebbe voluto insegnare ad altri francescani per creare un gruppo veramente preparato, competente e nello stesso tempo rispettoso delle diversità. Voleva capire, non giudicare. Spero che il suo ricordo sia il seme che cade sulla buona terra".
Giornata del dialogo cristiano-islamico
Rilanciare il dialogo islamo-cristiano proponendo una data precisa, quella dell’ultimo venerdì del Ramadan, come momento di incontro, di preghiera e di dialogo fra cristiani e musulmani. Data che quest’anno cade il 29 novembre.
Negare invece il dialogo fra le religioni, significa, per noi cristiani, negare anche il cuore delle "dieci parole" che Dio dettò a Mosè sul Sinai rappresentato dal comandamento del non uccidere. L’alternativa al dialogo è l’omicidio, quello fisico e quello verbale.
Le donne cristiane e il sacerdozio
La scelta dell’argomento di questo convegno è dovuta all’accresciuta sensibilità da parte delle donne all’esclusione dai posti nevralgici della società e della chiesa, patriarcalmente organizzate. Il sacerdozio negato è una delle modalità, particolarmente significativa, dell’esclusione.
Il discepolato delle donne è la questione che non scomparirà…è la questione che, a lungo termine, metterà alla prova la chiesa stessa…La chiesa di Gesù non è chiamata al sacerdozio (patriarcale ed istituzionalizzato), la chiesa di Cristo è chiamata al (sacerdozio diffuso e paritario) discepolato.
*****
TEMPI DI FRATERNITA’
mensile di attualità, ricerca e confronto comunitario
via G. Di Vittorio 11, 10095 Grugliasco (TO)
Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 2448 dell’11/11/1974
Direttore responsabile Brunetto Salvarani
Abbonamento annuo € 20,66 da versare sul conto corrente postale n. 29 466 109
Tel. 0141-218291 fax 02-700 519 846 sito web: www.tempidifraternita.it
Mail: tempidifraternita@tempidifraternita