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Sommario n° 8 – Ottobre 2002

Il Concilio: un grande "NO" di Resurrezione

"Molti di coloro che quarant’anni fa erano già adulti e ricordano le vicende del Vaticano II, ricorderanno pure che il suo esordio fu un grande "no". Un "no" alla Curia romana, che aveva approntato una serie di documenti da votare affinché tutto restasse come prima. Questo "no" è uno dei più memorabili eventi nella storia della chiesa, e ha un valore simbolico ed ecclesiologico non ancora abbastanza approfondito. (…) E quel "no" fu una resurrezione, benché la Curia romana avesse posto sentinelle alla tomba. Cosi il Concilio poté svolgersi con una libertà garantita e incoraggiata (non "guidata") da papa Giovanni. Ma lo scontro fra lo Spirito Santo (che, come si sa, guida i concili ecumenici, anche se non tutti) e la Curia romana non fu vinto dallo Spirito Santo in modo duraturo, ed è comprensibile, perché lo Spirito non risiede in permanenza a Roma, la Curia sì". Con queste parole Paolo De Benedetti inaugura le pagine che Tempi di Fraternità dedicherà ai 40 anni del Concilio Vaticano II.

Filo diretto da El Limon

I nostri lettori già conoscono l’iniziativa "Un pasto al giorno per i bambini di El Limon", che da tre anni TdF porta avanti, nel ricordo del nostro insostituibile padre Elio Taretto, attraverso l’attività del gruppo di solidarietà di Rivalta di Torino. Nel mese di giugno abbiamo potuto incontrare don Piero Nota, che ha trascorso un breve periodo a Torino per motivi di salute. Periodo che don Piero ha voluto abbreviare, anticipando la partenza per tornare al più presto nella baraccopoli di Città del Guatemala, dove ormai si sente di casa più che in Italia. Don Piero, dopo essere stato parroco della Parrocchia del Redentore di Torino, a 53 anni ha fatto la scelta di stare dalla parte dei poveri, per cui è andato incontro più di una volta a minacce di morte, in un paese in cui le minacce vanno ad effetto, come dimostrano gli assassinii di molti sacerdoti e del Vescovo Juan Gerardi, che aveva fatto la sua stessa scelta. Attualmente vive con una famiglia (Mario e Gladis Lopez, che hanno rinunciato a lavori più prestigiosi per seguire i bambini più abbandonati). Lo abbiamo intervistato.

Abitare insieme la terra. Comunità ecumenica e giustizia

C’è la necessità dell’agire secondo giustizia per sanare le disfunzioni delle società umane e dell’ecosistema. Non basta più l’obolo, la misericordia, la carità. Se non c’è giustizia tra gli esseri viventi e tra questi ed il cosmo, non può esserci amore. Un vero capovolgimento di prospettiva che l’ecumenismo del SAE ha cominciato a progettare.

La persona umana ha compiuto e compie continuamente un’inversione di tendenza, un capovolgimento dei fini, operando dilacerazioni e sfregi alla comunità dei viventi ed all’ambiente, con l’uccisione di Abele da parte di Caino, con le guerre, col mors tua vita mea, con l’inquinamento nelle sue diverse modalità, sino a giungere alle soglie del genocidio e dell’ecocidio, vale a dire della distruzione della creazione stessa.

Una vita per il dialogo con il mondo musulmano

"La mia formazione soprattutto in Francia mi permetteva di presentare aspetti, forse ancora sconosciuti in Italia.

Così un confratello insegnante con me al Seminario, credé senza prevenirmi e discutere con me, scrivere direttamente al Padre Generale, denunziandomi di insegnare "gravi deviazioni dottrinali" ".

Oltre quarant’anni per trovare un punto d’incontro tra la religione musulmana e quella cristiana. È la storia di padre Giulio Basetti-Sani (al secolo Francesco Federico Silvestro), frate minore della famiglia francescana. Precursore e a suo modo "profeta cristiano dell’Islam" (come scriveva un giornale canadese nel 1974 ndr) padre Basetti-Sani se n’è andato in sordina lo scorso 24 marzo 2001 all’età di 89 anni dopo avere vissuto l’espulsione dall’Ordine francescano ed il suo reintegro. Pubblichiamo la prima parte del suo diario scritto direttamente da lui.

Separati alla ricerca di Dio

Chi si separa dal coniuge ha "la sensazione di essere compassionati dalle coppie più o meno stabili, che possono giudicare i separati persone inadeguate, "fallite" nel rapporto più importante della loro vita, quello col "consorte", cioè con quella persona che era destinata a condividerne la sorte e che ormai percorre un'altra strada".

Il dramma della separazione è comunemente giudicato, da chi l’ha vissuto in prima persona, come l’esperienza più dolorosa in assoluto nella propria vita. Storia di una associazione cristiana che vuole aiutare queste persone.

Lui, un santo per amico?

Il fondatore dell’Opus Dei sarà santo, dopo che venne beatificato in tempo di record: solo 17 anni dalla sua morte. Il decreto di santità è arrivato in soli 27 anni circa, cioè dal 1975-1976 a oggi. Mentre invece si è bocciato fin da subito la proposta di far diventare beato Oscar Romero, vescovo dell’America Latina. Come mai? In questo pezzo citiamo il quotidiano El Pais che, in un articolo, dice: "Nel processo di beatificazione di Escrivá furono escluse testimonianze critiche di persone che vissero molto vicine al "Padre", come l'architetto Miguel Fisac, legato all'Opera durante 19 anni (1936-1955). Il famoso architetto comunicò al cardinale Tarancón che riteneva un dovere di coscienza testimoniare al processo. Il cardinale lo rimandò al segretario del Tribunale perché lo includesse nella lista dei testimoni, ma qualche giorno dopo gli fece sapere che ne era stato escluso".

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