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Sommario n° 2 – Febbraio 2002

Riflessioni Redazionali

Parliamo di patria di Giorgio Bianchi

Il testo dell'articolo è riportato sul sito.

Pagine aperte

Manifestazione a Betlemme di Silvia Macchi

… Un numeroso gruppo di pacifisti europei sono giunti negli ultimi giorni dello scorso anno in Palestina in segno di solidarietà con la società civile palestinese e con le forze di pace israeliane e per richiamare l’attenzione della comunità internazionale sulla necessità di una forza di interposizione per la tutela della popolazione civile. L’iniziativa, denominata "Action for Peace" è stata promossa dalla Piattaforma italiana per la pace in Medio Oriente, che raccoglie questo vasto arco di forze, e si inserisce nell’iniziativa europea coordinata dallo ECCP (European Coordinating Committee for the question of Palestine)…

Un nemico comune: la militarizzazione dei conflitti di Silvia Macchi

L’autrice, che fa parte delle Donne in nero italiane, racconta dell’incontro e delle iniziative intraprese con gruppi di donne palestinesi ed israeliane, per un futuro di convivenza pacifica.

Propositi… Fallaci di Gianfranco Monaca

L’autore interviene a proposito dell’ultimo libro scritto da Oriana Fallaci e sulle polemiche che ne sono seguite. Si interroga e riflette su alcune parole chiave: rabbia e indignazione, orgoglio e fierezza.

La pace e la pedagogia del perdono di Daniele Cipriani

Nell’articolo si parla dell’importante significato della Marcia per la Pace e la Giustizia svoltasi a Locri il 31 dicembre e organizzata da Pax Christi.

Sono i pastori, gli umili della terra, i piccoli...quelli che il mondo non calcola, ma che sono invece coloro che con il cuore puro e semplice accolgono i segni di pace, che sempre Dio manda a tutti noi.

La ricchezza, la presunzione, la potenza e la prepotenza spesso impediscono noi di accoglierli. Come fu per Erode, l’uomo degli eserciti, che pensava di schiacciare il piccolo Bambino con i sicari di morte. Quella fragilità che conserva innata la nostra Calabria, ma che a lungo andare si dimostra tenace e incisiva, nella realizzazione di concreti gesti di speranza…

Il business delle chiese di pietra di Giovanni Sarubbi

Il sottotitolo recita: Il censimento ufficiale del patrimonio edilizio della Chiesa Cattolica è in corso da anni ma i dati riguardano appena 29 sulle 228 diocesi italiane. Nostra inchiesta dopo la lettera di don Carlevaris del mese scorso. Si tratta di un’inchiesta che fa luce sul rapporto tra chiese ed attività edilizie e sulla gestione dei fondi della chiesa cattolica riguardo ai fondi dell’otto per mille.

Quali sponsor per Torino 2006? a cura di Paolo Macina

A quattro anni dalle Olimpiadi invernali, molte associazioni si rivolgono alle istituzioni pubbliche con la speranza, neanche tanto celata, che la campagna di sensibilizzazione verso l’eticità degli sponsor olimpici, sia propedeutica all’istituzione, da parte del Comune di Torino, di un codice di condotta da sottoporre a tutti i suoi fornitori (mense, uffici, circoscrizioni, ecc.). Già fin d’ora chiamano a raccolta le persone interessate ad essere coinvolte nel progetto, giacché l’avventura olimpica è appena cominciata, e i giochi non sono ancora conclusi.

In cambio dei sassi la terra di Alessandro Sàndor Lukàcs

L’autore inizia la sua riflessione analizzando il fatto che il giorno della memoria non è solo commemorazione del passato, ma anche un’occasione per lavorare sulla memoria. Passa poi a parlare del difficile processo di pace in Palestina. Chiude con un bel racconto simbolico:

"Il Signore, di tutto il bello che aveva a disposizione, nove decimi lo regalò a Gerusalemme. Il resto, appena un decimo, lo regalò al resto del mondo. Ma non volle essere ingiusto. Anche del dolore distribuì i nove decimi alla Città, e un decimo al resto del mondo". E perché non dovremmo credere a questo simbolo ebraico? Allora è giusto che bellezza e dolore siano distribuiti equamente tra i due popoli.

Rubriche

Osservatorio di Minny Cavallone

Il filo conduttore che unisce le notizie dell’Osservatorio si dipana attraverso queste tappe:

Servizio biblico

I profeti, fenomeno religioso e sociale (II) di Aldo Bodrato

L’autore riflette sul rapporto tra sacerdoti e profeti, tra profezia e linguaggio poetico, sulla frase evangelica "Nessun profeta è bene accolto in patria" e sulla figura di Dietrich Bonhoeffer, profeta secolarizzato.

Tempi di sororità

Vegliare non conoscendo né il giorno né l’ora di Catti Cifatte

L’autrice, riflette sulla parabola delle vergini prudenti e stolte (Mt 25).

L’azione del vegliare non è disgiunta dal fatto di essersi attrezzate per affrontare l’evento: l’aver fatto la scorta dell’olio senz’altro significa, con un linguaggio contemporaneo, aver voluto approfondire il proprio ruolo, essere salde nel convincimento della funzione di servizio, dimostrare padronanza dei tempi; non aver fatto scorta d’olio significa non avere calcolato realisticamente possibili imprevisti, andare impreparate a svolgere un ruolo.

Ma tutte le vergini, indipendentemente dalla loro condizione, sono risvegliate da un grido nel mezzo della notte che fa pensare all’arrivo di un momento positivo, d’impegno e di gioia affianco allo sposo che arriva, anzi senz’altro il messaggio è più rivolto a chi deve ancora imparare che a chi è già maturo

Recensioni

Chiara Frugoni Francesco, un santo dal volto umano - Einaudi, pp. 171, 9,30 Euro

…Alla fine della lettura, consigliabilissima, risaltano così le ambizioni e l’intelligenza di quell’uomo autentico, le debolezze e anche i difetti caratteriali, e persino le superstizioni piuttosto radicate nella mentalità di allora. La sua comprensione della sofferenza, la straordinaria libertà mentale, la disponibilità a pensare in grande. E - per uno della mia generazione, last but not least - il fatto che il Francesco della storia non sia neppure un lontano parente di quello, oleografico e baglionesco, uscito anni fa dai pastelli dello zeffirelliano "Fratello sole, sorella luna". A conti fatti, ringrazierei Chiara anche solo per questo.

(a cura di Brunetto Salvarani)

Dal Mondo della Solidarietà di Daniele Dal Bon

In questo numero si racconta l’esperienza di NOVA (Nuovi Orizzonti per Vivere l’Adozione).

NOVA è un’associazione di famiglie adottive che dal 1984 opera nel campo delle adozioni internazionali. L’associazione promuove corsi di formazione, cura la fase post-adozione, organizza mostre, seminari e convegni sull’adozione e promuove progetti di sostegno a distanza.

NOVA

Via Di Vittorio, 11 - Grugliasco

tel. 0117707540 – 0112462443; fax 0117701116

Sito web: http://www.associazionenova.org

Agenda

Elogio della follia di Gianfranco Monaca

Il PUN (pensiero unico neoliberista) sta dimostrando la propria efficacia ovunque esistano dei governi disposti a prenderlo come guida del proprio progetto politico. L’esempio più luminoso è l’Argentina, ma in genere tutta l’America Latina - pur non raggiungendo (ancora) tali vette - ne è un’eccellente vetrina. Il cuore del problema è fare in modo che il disagio imposto alle classi medie resti a un livello tollerabile, in modo che la loro protesta non si saldi con quella delle classi deboli, in modo che la violenza repressiva possa restare nell’ambito della "correttezza democratica", e, come è noto, bastonare i poveri è democratico, bastonare le classi medie no.

Questo però richiede uno sforzo molto importante a livello culturale: la Scuola - che ha come compito fabbricare le classi dirigenti - deve smetterla di voler creare coscienze critiche e teste pensanti. I dirigenti in una società democratica fondata sul Mercato devono lasciare ai politici il compito di fare politica; soprattutto se sono dirigenti di un settore delicato come l’amministrazione della Giustizia.

Ciascuno deve fare il proprio lavoro, la Scuola deve provvedere al lavaggio dei cervelli e la magistratura alla sbiancatura dei processi ai corruttori e ai corrotti (reati del tutto secondari, niente in paragone con i 25 grammi di droga trovati - o messi - in tasca al marocchino). Insomma, bisogna riformare la Stato, per costruire una nuova cultura della legalità e una nuova legalità della cultura.

Contro tutto ciò - diciamolo chiaramente - non solo occorre resistere, ma è indispensabile insorgere, prima che sia troppo tardi (e fa molto presto ad essere tardi).

La libertà è una facoltà che si sviluppa con l’uso, scriveva papa Giovanni. Per poco che uno non la eserciti, si atrofizza. E la libertà incomincia dal pensiero: la libertà non si chiede, si prende.

È un compito di fraternità, perché chi ci rinuncia, indebolisce anche quella degli altri.

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