Italo Moretti
In Sudamerica
Per capire le ragioni di chi grida giustizia
Sperling&Kupfer editori 2000, pp. 243 £. 24 mila
Nell'autunno del 1998, il generale Augusto Pinochet riceve, a Londra, il mandato di arresto emesso su richiesta del giudice spagnolo Garzon per i crimini commessi in Cile durante la sua dittatura: sulla sua estradizione si apre un caso internazionale che durerà diversi mesi. Nel giugno del 2000 inizia a Roma il processo contro i generali e ufficiali delle Forze Armate argentine accusati dell’assassinio di cittadini italiani, eliminati durante il regime di Videla alla fine degli anni Settanta. Le madri di Plaza de Mayo annunciano il ritrovamento dei nipoti nati nelle; prigioni dove erano rinchiuse le loro figlie; hanno vent'anni o più e sono cresciuti, ignorando le loro vere origini, nelle case dei carnefici dei loro genitori". Italo Moretti, che ha seguito le vicende politiche nel continente sudamericano fin dai primi anni Settanta, incontrando tutti i protagonisti, realizzando servizi e reportage per la Rai, ricostruisce nel libro "In Sudamerica – Trent’anni di storie latinoamericane dalle dittature degli anni Settanta al difficile cammino verso la democrazia " l’intera vicenda della martoriata America Latina: dal Cile di Allende al golpe militare, alla tirannia di Pinochet e poi alla faticosa democrazia non ancora compiuta. La .seconda parte è dedicata invece agli anni bui dell'Argentina, al fallimento del peronismo, alla politica delle sparizioni e delle torture, al colpevole silenzio della Chiesa locale, dell'Unione Sovietica, degli Stati Uniti e della stessa Italia. II libro si chiude con un ritratto di Oscar Romero, l'arcivescovo di San Salvador ucciso nel 1980 per aver denunciato le ingiustizie e le repressioni subite dalla sua gente. Un lavoro rigoroso e appassionato di un grande giornalista alla ricerca della verità storica di molti episodi e di fatti clamorosamente manipolati nei vari centri di potere. Per capire anche le ragioni di quelle persone che, dopo decenni, gridano giustizia nelle piazze del Sudamerica.
Gino Tartarelli