Il sale e gli alberi: recensione
Data: 06 Gennaio 2021
Autore: Laura Tussi
Il Sito Volere la Luna, associazione diretta dal Magistrato Livio Pepino propone
Il sale e gli alberi: recensione
Basaglia, l’antipsichiatria, la chiusura dell’ospedale psichiatrico di Imola negli anni Ottanta. Di questo, e di molto altro, tratta “Il sale e gli alberi” di Ernesto Venturini: una piccola storia nella grande storia del processo di liberazione dell’essere umano, tra successi e contraddizioni.
Laura Tussi Libro di Ernesto Venturini, Collaboratore di Franco Basaglia: "il sale e gli alberi", Negretto Editore, Mantova
Il sale e gli alberi. La linea curva della deistituzionalizzazione (edito nella collana Cause e affetti per la casa editrice mantovana Negretto) è un saggio di Ernesto Venturini dedicato al processo di liberazione promosso nel campo della salute mentale in Italia, con particolare attenzione agli eventi che portarono alla chiusura dell’ospedale psichiatrico di Imola, nonché della lotta contro la segregazione manicomiale in direzione della deistituzionalizzazione.
Ernesto Venturini ha conseguito la laurea in psichiatria a Roma. A Gorizia e Trieste ha collaborato con Franco Basaglia. Nel 1979 per Einaudi ha curato una lunga intervista e riflessione con Basaglia sulla allora recente legge 180 pubblicata in Il giardino dei gelsi. Ha concorso – in qualità di Direttore del DSM – alla chiusura dell’ospedale psichiatrico di Imola e ha condotto una significativa esperienza sulla salute mentale in vita comunitaria come esponente di un metodo di riforma che ha confidato nell’attuazione di comportamenti sociali solidali e accoglienti verso le persone più fragili. Il suo percorso biografico è fatto di importanti amicizie e collaborazioni tra cui l’incontro che portò, appunto, al sodalizio con Franco Basaglia.
Il sale e gli alberi racconta una piccola storia che è parte effettuale di una grande storia. La piccola storia riguarda il superamento degli ospedali psichiatrici di Imola negli anni ’80 e ’90: attraverso la partecipazione attiva delle varie componenti associative e istituzionali, diventa uno dei più chiari esempi di politica comunitaria nell’ambito della salute mentale. La grande storia è il processo di liberazione dell’essere umano che cerca, nelle contraddizioni storiche e sociali, i riferimenti ideali per promuovere i cambiamenti. In questa circostanza, l’orientamento di Venturini è il pensiero basagliano della deistituzionalizzazione: un processo dialettico che va oltre una semplice riforma e che cerca di dare concretezza ai valori di un’utopia concreta. È in gioco la ricerca di una rottura con ogni logica escludente di emarginazione che riflette e rifletteva una società di disuguali.
La deistituzionalizzazione si propone di trasformare la società, attraverso pratiche collettive che si muovono nelle correnti calde dell’immaginazione creativa. In questa prospettiva la vicenda di Imola degli anni ’80 continua a mantenere una forte attualità per il suo messaggio di speranza nella possibilità di riscatto e di emancipazione dell’essere umano.
Venturini si avvale di uno stile metaforico e di riferimenti e letture multidisciplinari: il lettore è condotto in ambiti diversi da quello della psicologia e della psichiatria, fino alla comprensione dei fenomeni che sostengono i processi della cura e della riabilitazione in psichiatria. In apertura del testo l’autore prende a prestito da uno dei più visionari architetti del Novecento, il brasiliano Oscar Niemeyer, la figura dell’onda per assumerla come rappresentativa del percorso di lotta contro l’esclusione dalla società dei suoi componenti più fragili: la deistituzionalizzazione non procede per linea retta, assumendo l’inflessibilità degli angoli retti, la durezza geometrica degli spigoli come propria natura. La visione aperta dalla linea retta è più capace di controllo a lunga distanza mentre la linea curva perde dominio di sguardo ad ogni svolta, ma lo svolgimento curvilineo acquista in creatività e in capacità di aderire alle pieghe imprevedibili del reale: «La curvatura abitua alla sorpresa – scrive Venturini –, consente di imbattersi nell’inaspettato, abitua all’imprevisto». In quest’ottica Venturini attua un’operazione intensa di commistione con il mondo della letteratura e dell’arte. Oltre al poeta Cavafis, il lettore potrà incontrare nel libro riflessioni su William Shakespeare, Italo Calvino, Jean-Paul Sartre, Giorgio Gaber, e molti altri: un modo per consigliare al lettore di percorrere la via lunga (aperta ai contributi dal basso dei cittadini tutti), non la via breve che pervenga da un potere che è tutto ancora da legittimare. Ovviamente il libro si muove anche tra le varie tendenze della psichiatria che accompagnarono la legge 180 spaziando da David Cooper, lo psichiatra sudafricano che utilizzò per primo, nel 1967, il termine antipsichiatria (divenuto presto un movimento eterogeneo che avversava la psichiatria vigente), allo psichiatra scozzese Laing (celebre per alcuni studi sulla psicosi che andavano contro l’ortodossia del tempo, ma che rifiutò sempre l’etichetta di antipsichiatrico) all’ungherese Thomas Szasz, vicino alle convinzioni dell’antipsichiatria, che sostenne la lotta all’istituto del manicomio e all’ospedalizzazione.
«La legge 180 – scrive Venturini – è stata una parte strutturale di una serie di storiche riforme civili dell’Italia negli anni ’70, risultanti sempre da una forte mobilitazione dell’opinione pubblica e della società civile: la legge sanitaria, per l’appunto, la legge sul divorzio, sull’aborto, sulla libertà alla contraccezione, lo Statuto dei lavoratori, la promozione – anche per gli istituti tecnici – di un decisivo accesso delle masse all’università. […] Non pensavamo naturalmente che Imola fosse diventata una società perfetta, dove fosse finita ogni forma di discriminazione, di sfruttamento di uomini su altri uomini. Infelicemente non era così. Ma quella città, e noi con lei, aveva raggiunto una ricchezza fondamentale: stava sperimentando la possibilità di una società senza manicomi. Noi eravamo testimoni che era possibile liberarci dalla nostra alienazione attraverso la liberazione delle persone fino a quel momento marginalizzate – i folli, ossia i più fragili, in questo caso».
Note: Dal Sito Volere la luna https://volerelaluna.it/cultura/2020/12/29/il-sale-e-gli-alberi/ Parole chiave: recensione, libro, libri, volere la luna, basaglia Vedi anche PeaceLink e Unimondo - Intervista a Vittorio Agnoletto OSPITI La democrazia necessita di umanità PeaceLink e Unimondo - Intervista a Vittorio Agnoletto Intervista a Vittorio Agnoletto sul suo ultimo Libro "Senza Respiro" con prefazione dell'ex Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Intervista di Laura Tussi a Vittorio Agnoletto. Video di Fabrizio Cracolici. 29 dicembre 2020 - Laura Tussi La scuola come spazio di dialogo OSPITI Odissea, Blog diretto da Angelo Gaccione presenta: La scuola come spazio di dialogo Un viaggio di speranza nella scuola del dialogo con Odissea, blog di Angelo Gaccione, compagno di Carlo Cassola nell'attivismo pacifista 23 dicembre 2020 - Laura Tussi La società della cura OSPITI Disarmisti Esigenti e WILPF Italia in presidio a Montecitorio La società della cura Usciamo da un sistema che tutto subordina all'economia del profitto per costruire una società della cura, che sia cura di sé, dell'altr*, dell'ambiente, del vivente, della casa comune e delle generazioni che verranno! 22 dicembre 2020 - Laura Tussi Collegare culture OSPITI Cittadinanza internazionale Collegare culture Garantire una dimensione globale all’educazione alla cittadinanza: un approccio cooperativo all’apprendimento degli studenti all’interno di Agenda ONU 2030 11 dicembre 2020 - Laura Tussi Articoli correlati EquAgenda per la Pace e la Solidarietà CULTURA Ecco la tua EquAgenda 2021! EquAgenda per la Pace e la Solidarietà Una produzione dell’associazione Ita-Nica e della cooperativa EquAzione della Comunità di base “le Piagge” 28 novembre 2020 - Laura Tussi Intervista a Vittorio Agnoletto: la democrazia necessita di umanità SOCIALE Intervista per il lancio del Libro "Senza Respiro" Intervista a Vittorio Agnoletto: la democrazia necessita di umanità Intervista a Vittorio Agnoletto sul suo ultimo Libro "Senza Respiro" con prefazione del Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Intervista di Laura Tussi a Vittorio Agnoletto. Video di Fabrizio Cracolici 26 novembre 2020 - Laura Tussi "L'onda nera nel Lambro" CULTURA Recensione del libro di inchiesta di Marco Fraceti "L'onda nera nel Lambro" Il caso Lombarda Petroli e lo sversamento di idrocarburi del 2010 nel fiume Lambro. Prefazione di Vittorio Agnoletto. Mimesis Edizioni, collana Eterotopie. 15 agosto 2020 - Laura Tussi Massimo Sani: la Storia in Televisione CULTURA Recensione Massimo Sani: la Storia in Televisione Quaderno n. 9 della serie «Inquadrature» a cura di Paolo Micalizzi. Comune di Ferrara - Servizio Manifestazioni Culturali e Turismo. Con il patrocinio del Comune di Ferrara: città patrimonio dell’umanità. Pubblicazione a cura della casa editrice Este Edition, aprile 2019 16 giugno 2020 - Laura Tussi
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