Alex Zanotelli, le armi che alimentano i conflitti e il G7 a guida italiana. “Bisogna avere il coraggio di protestare”
Data: 29 Giugno 2024
Autore: Laura Tussi
Alex Zanotelli, le armi che alimentano i conflitti e il G7 a guida italiana. “Bisogna avere il coraggio di protestare”
di LAURA TUSSI
“Le armi pesano sull’ecosistema. Per cui ci sta letteralmente saltando l’ecosistema. Attualmente siamo in un mondo che praticamente davanti ha due realtà. Ho fatto questo appello a voi giovani. Avete un ruolo unico e fondamentale in questo momento dove si gioca la sopravvivenza della vita stessa, l’esistenza umana su questo pianeta”.
La nostra Laura Tussi ha parlato con Padre Alex Zanotelli di G7 e C7, di giovani e attivismo, di pace e di guerra, di elezioni e di disobbedienza civile.
Abbiamo chiesto ad Alex Zanotelli, padre comboniano e attivista per la pace, di commentare il recente meeting dei G7 tenutosi a Fasano, in provincia di Brindisi. Da lì il discorso si è ampliato toccando temi cruciali come l’obiezione fiscale, il potere politico ed economico dell’industria bellica e l’importanza di coinvolgere le giovani generazioni.
Brindisi, Puglia – «I G7 sono i leader mondiali che oggi guidano il mondo, soprattutto quello occidentale. Ma oggi è come Genova 2001 e questo vertice deve essere contestato, perché quelli che siedono attorno a quel tavolo sono gli stessi che stanno provocando le guerre e che stanno fabbricando armi». Non usa mezze parole Alex Zanotelli per commentare il meeting che si è tenuto dal 13 al 15 giugno a Fasano, in Puglia, e che ha visto incontrare i leader dei G7, che fino al 31 dicembre di quest’anno saranno guidati dalla presidenza italiana.
Una piccola novità rispetto all’attività di questo forum, che si incontra regolarmente da ormai quasi cinquant’anni, è la nascita di una specie di alter ego chiamato C7 – ovvero Civil 7 –, un organismo che dovrebbe rappresentare la società civile e dialogare con il G7. «Avevano detto che volevano portare i documenti al G7 e andare direttamente da Giorgia Meloni – commenta in proposito Alex Zanotelli – ma io dalla Meloni non ci vado. Non serve a nulla e dobbiamo mettere sul terreno la contestazione».
Alex Zanotelli contro il G7. Una lettera collettiva del pacifismo contro i potenti del mondo e contro chi vuole ‘dialogare’ con il sistema di guerra
Lettera al C7 da parte di importanti Pacifisti.
L’organismo pseudodialogico e non costruttivo del C7 che incontra l’economia di guerra e il sistema bellicista del vertice G7
Prima di tutto perché questo documento del C7 inizia con “noi la società civile che rappresentiamo” cioè loro non rappresentano una società civile perché nessuno lo sapeva di questo ‘dialogo costruttivo’ del C7 con G7 e si interrelazionano con i potenti, nulla a che fare con gli anni del G8 di Genova, quando si protestava.
Una parte della società civile è organizzata, ma come è mai possibile che non ascoltate prima la società civile di Bari e Brindisi che si è organizzata e che si è preparata nel contro forum in contrasto al G7? Seconda cosa è inutile trattare e sono lì, ossia la società dal basso, ovvero i pacifisti hanno deciso di contestare il G7 non andare a parlare alla Meloni per determinate cose. Pensano di avere il monopolio della pace; il monopolio della società civile sembra in mano loro e decidono come C7 in ‘dialogo costruttivo’ (secondo loro) con il G7.
Al vertice G7 in Puglia ci sono le potenti nazioni quindi è l’incontro dei leader chiamiamoli pure dell’Occidente; leader mondiali occidentali e questo C7 sarebbe in opposizione? E’ una certa società civile che si organizza per dire la propria, ma senza sentire prima il contro forum, ossia la cittadinanza attiva di Bari e Brindisi contro il G7.
I G7 sono i leader mondiali che oggi guidano il mondo soprattutto dell’Occidente. Lo scontro è anche sul fatto che il C7 voleva consegnare dei documenti o altro chiedendo determinate cose mentre la società civile di Bari e Brindisi e anche altri, che contestano il G7, non ne sapevano niente. Il G7 è come quello che era successo a Genova e deve essere contestato perché sono quelli che stanno provocando le guerre e che stanno fabbricando armi.
Cosa ne pensi della società civile del C7?
Avevano detto che volevano qualcuno dell’arena di Verona per portare i documenti al G7 e andare dalla Meloni. Ma io dalla Meloni non ci vado. Non serve a nulla e dobbiamo mettere sul terreno la contestazione.
Una tragica situazione sussiste in Europa, ma anche in Medioriente. Con questi forti venti di guerra; con queste volontà e con questi contrasti. Come possiamo in quanto società civile attivarci e cosa possiamo fare per porre un freno e per cercare di invertire la rotta e per cercare di bloccare il genocidio in Palestina e la possibilità di un’escalation nucleare in Ucraina?
L’ho detto anche altre volte: la penso come padre Berrigan; forse voi non lo conoscete. Berrigan era un gesuita, non so se sia ancora vivo. E’ un gesuita americano che ha animato la resistenza nei giovani americani contro la guerra in Vietnam. Si è fatto la bellezza di quattro mesi di galera e lui diceva “inutile parlare di pace se non perché parlare di pace costa tanto quanto fare la guerra”, almeno a livello di onorabilità e nel pagare col carcere; è questa la sfida. Se non siamo capaci di giocarci queste cose bisogna avere il coraggio che ha Ultima Generazione di disobbedienza civile, per protestare. Di finire in galera.
I cittadini ascoltano i media e vengono distratti da queste politiche di promesse, ossia “è importante fare la guerra perché altrimenti non si vince”. Cioè il trasformare la guerra quasi in un atto dovuto; in una cosa bella, ma quello che Scholtz e Macron stanno iniziando a dire è che da qui al 2029 dobbiamo addestrare i giovani a andare in guerra?
Vale a dire prima guerra mondiale. Ma quello è già successo. Se vuoi la mia analisi della situazione è un’analisi brutale: andando avanti così, armandoci come ci stiamo armando, siamo obbligati ad entrare in conflitto armato e a fare la guerra mondiale. A questo punto e non è solo l’Europa e quando e come si sta armando l’Asia e in questo caso la Cina e Taiwan. Scoppia la situazione. E’ di una gravità estrema, ma veramente non penso che si sia mai arrivati a un punto come questo di situazione mondiale. Almeno non ho visto mai una situazione del genere soprattutto in armamenti. E’ sufficiente osservare Crosetto che si accorda con la Leonardo. Siamo prigionieri dei complessi militari e industriali. Sono loro che comandano. Infatti sappiamo di questa multinazionale che spinge la Nato a determinate azioni cioè siamo proprio all’economia di guerra per autosostenerci. E Leonardo la nostra multinazionale nelle armi è la più grossa. E’ al terzo posto mondiale per valore in borsa della produzione. Al terzo posto mondiale ! E’ quindi chiaro che anche l’Italia è prigioniera di questo complesso militare e industriale e quindi adesso il pericolo è che procedendo così, con queste politiche, allora venga reinserito il servizio militare obbligatorio per i giovani.
Allora bisognerà veramente pensare all’obiezione di coscienza militare; ma una volta che questo avvenisse penso che quella richiesta sarà “tu sei un cristiano?” oppure “hai determinati principi?” Devi disobbedire ! e è quello che chiamiamo l’obiezione al servizio militare; è andare in galera. Ritorniamo sempre a quell’obiezione fiscale. Ossia tu governo spendi in armi percentualmente in Italia, per esempio, io mi rifiuto di pagare quello che sarà il 3% del Pil.
Mi rifiuto di pagarlo in tasse e la detrazione e questa è una delle cose importanti. Quando l’hanno fatto Beati i costruttori di pace è avvenuto il finimondo con Spadolini il ministro della difesa. E il Ministro della difesa ha protestato.
Penso che oggi veramente in politica tranne qualche “meraviglia” qua e là ci sia un servilismo al potere totale cioè i politici sono lì perché messi da qualcuno o comunque non devono disturbare qualcuno che altrimenti li fa sparire
Avremmo bisogno veramente di politici di spessore capaci anche di andare contro determinate posizioni. Però giustissimo. Il problema è che i politici si sentono totalmente legati a quello che decide il partito e quindi devono obbedire prima di tutto al partito. Dobbiamo pensare qualcosa e comunque per me la carta da giocare e da spendere con tutte le nostre forze è quella del totale coinvolgimento dei giovani. Perché i giovani anche nelle votazione abbiamo visto dove sono andati. Sono andati a sostenere delle ingiustizie. Ad esempio Mimmo Lucano perché sta subendo tutto questo e il grosso dell’elettorato sono stati giovani sotto i trent’anni, quindi i giovani non sono sganciati dalla politica, ma semplicemente vengono tenuti lontani; vengono storditi da tutta una serie di sistemi che li distraggono. I social con le stupidate.
Però Alex stiamo facendo un esperimento che sta funzionando benissimo a livello di TikTok con una pagina di spot su questioni e personaggi di rilevanza storica e sociale che ha quasi 2 milioni di visualizzazioni
Per i vostri social vorrei accennare a degli stralci del brano della Lettera alla tribù bianca, per voi e per tutti i giovani.
Carissimi giovani chi vi parla non è un giovane, ma è un vecchio. Ho 85 anni e la mia generazione sarà la generazione più maledetta della storia, perché nessuna generazione come la mia ha talmente violentato il pianeta terra. A voi ragazze e ragazzi, giovani e giovanissimi noi vi consegniamo un mondo malato, anzi gravemente malato. Toccherà a voi, se volete salvarvi insieme al pianeta, cambiare radicalmente tutto, perché siamo arrivati a un punto della storia umana in cui ci stiamo giocando letteralmente tutto. Siamo dentro un sistema economico e finanziario che permette al 10% della popolazione mondiale di consumare da sola il 90% di beni su questo pianeta. E chi produce tutti questi disastri? abbiamo 800 milioni di persone che stanno soffrendo la fame. Per fare questo ci stiamo armando. Per proteggere l’Occidente e il nostro stile di vita e ottenere quello che non abbiamo e spendiamo soldi all’infinito.
“Non è vero che i giovani sono sganciati dalla politica, semplicemente vengono tenuti lontani”
Le armi pesano sull’ecosistema. Per cui ci sta letteralmente saltando l’ecosistema. Attualmente siamo in un mondo che praticamente davanti ha due realtà. E’ facilissimo ormai decadere in una guerra che sarà mondiale e sarà nucleare e quindi ci attende l’inverno nucleare e dall’altra parte quello che ci attende è il disastro ecologico. Il problema oggi che toccherà la vostra generazione, che decide se l’uomo e la donna, ossia se homo sapiens è diventato demens. Ho fatto questo appello a voi giovani. Avete un ruolo unico e fondamentale in questo momento dove si gioca la sopravvivenza della vita stessa, l’esistenza umana su questo pianeta. Un potere enorme hanno i giovani di non piegarsi a questo sistema, ma impegnarsi a cambiare. Non lasciarsi paralizzare dalla paura, ma reagire con coraggio. Non stare in silenzio, ma alzarsi e uscire di casa e unirsi in piazza per chiedere al Potere di cambiare. Un sogno. Un bel sogno. Il sogno di un mondo più giusto. Il sogno di tutta una vita. Il sogno di rendere felice l’umanità e bella e affascinante per il bene comune; per un mondo più fraterno e Vi confesso che nella mia vita, donata ai poveri e agli emarginati, ho sperimentato la gioia di vivere. E’ proprio quanto afferma quel povero Gesù di Nazareth in quelle sue parole evangeliche straordinarie… Abbiate il coraggio giovani di indignarvi e ripensare e reinventare tutto per far sbocciare un mondo un po’ più umano ora tocca a voi giovani umanizzare l’uomo.
Anche su Italia che cambia e Faro di Roma
Sitografia per approfondire:
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Bibliografia essenziale:
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Resistenza e nonviolenza creativa, Mimesis Edizioni. Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Memoria e futuro, Mimesis Edizioni. Con scritti e partecipazione di Vittorio Agnoletto, Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Giorgio Cremaschi, Maurizio Acerbo, Paolo Ferrero e altr*
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