Il miracolo della corda
Data: 04 Febbraio 2022
Autore: Laura Tussi
Recensione
Il miracolo della corda
Una storia che non si può narrare tanto facilmente. Ma Monica, la figlia di Elvio Alessandri, riesce nel suo intento fino ad arrivare a scrivere un libello narrativo e riflessivo sulla Resistenza partigiana dei suoi cari.
Laura Tussi Elvio Alessandri, Partigiano di soli 13 anni nella Resistenza Antifascista
Recensione al libro
Il miracolo della corda
Autori: Elvio e Monica Alessandri
Recensione: Laura Tussi
Immagine di copertina: Demetrio Buroni
Progetto grafico: William Buroni
Gli Alessandri sono una nota e conosciuta famiglia di Cagli, un paese nelle Marche. La loro è una vita tumultuosa.
La loro è una storia difficile.
Una storia che non si può narrare tanto facilmente. Ma Monica, la figlia di Elvio Alessandri, riesce nel suo intento fino ad arrivare a scrivere un libello narrativo e riflessivo.
Un libricino, un pamphlet che racchiude una grande memoria. La storia nella Storia.
Monica Alessandri, l’autrice del libro, narra minuziosamente e raccoglie la memoria e l'importante testimonianza di suo padre Elvio.
Elvio è un giovane partigiano. Di soli tredici anni. Lui ha fatto la Resistenza con suo padre Imbriano primo di molti fratelli. Imbriano imbraccia il fucile da caccia con il piccolo Elvio e si dà alla macchia da Partigiano.
Questo libello non ha nessuna ambizione, nessuna pretesa. Ma semplicemente il desiderio di provare a narrare i fatti e le piccole vicende con umili riflessioni.
Eventi istantanei, ma immensi, rimasti nei cassetti della memoria nell’interminabile alfabeto della storia scritta con la S maiuscola e con la consapevolezza di raccontare i tanti piccoli fatti della grande storia.
Gli Alessandri sono una famiglia molto unita. Politicamente tutti seguirono l’idea socialista del loro padre che intorno al 1900 lottò a fianco della classe operaia e contadina contro il potere dei padroni che dominavano e soffocavano con arrogante autorità i diritti dei più deboli. Negli anni ‘20 del Novecento, la famiglia Alessandri fu la più perseguitata proprio perché aveva apertamente dichiarato la sua avversione contro il regime fascista.
Gli atti di violenza fascisti e squadristi che subì Imbriano furono molti.
L’umiliazione e il sopruso.
Erano i tempi in cui gli antifascisti ascoltavano Radio Londra.
E anche la scuola non si sottraeva allo squallido gioco propagandistico dell’organo di regime. L’educazione dei giovani balilla era imperniata di arroganza, di competizione sfrenata, di vanto spudorato del sopruso verso i più fragili, i più umili, gli ultimi. Elvio è costretto da questa subcultura ignobile. Ma con suo padre e con tutta la famiglia avevano già scelto. Avevano scelto da che parte stare. Di parteggiare e non essere indifferenti.
Le leggi razziali nel 1938 imperversavano.
La famiglia Alessandri pur consapevole del pericolo, si adoperò per mettere in salvo una famiglia ebrea e ci riuscì. Nel 2005 alcuni membri della famiglia Alessandri sono stati insigniti del titolo di Giusti tra le nazioni.
Si avvicina l’armistizio.
Badoglio annuncia l’armistizio.
È l’8 settembre del 1943. Così Imbriano e Elvio impugnano le armi e si danno alla vita clandestina come partigiani con altri compagni.
Quello è un periodo intenso.
La vita si è sbizzarrita a mettere in scena il peggio dell’uomo, l'uomo forte, ma anche il meglio dell’impegno e il sacrificio di tutte le persone per un riscatto di dignità contro le nefandezze e la violenza fascista.
Da un lato gli istinti più abietti e spregevoli, dall’altro il valore, gli ideali, l’altruismo, il coraggio.
In mezzo l’indifferenza, zona d’ombra senza dignità.
Il racconto rende solo un’immagine sbiadita della realtà che Elvio, Imbriano e i compagni hanno vissuto in modo così vibrante e intenso come partigiani. Purtroppo nonno Imbriano perde la vita durante gli scontri.
Il titolo del libro. Perché questa frase? Il miracolo della corda?
Il nodo al centro della corda, quello creato dalle esperienze fortemente condivise, non lo scioglie nemmeno la morte. È indistruttibile.
La morte può uccidere gli uomini, ma non le loro idee, i loro ideali. Non i legami in vita che essi hanno creato.
E Elvio, raccontandosi, conferma che ha un nodo in comune con ogni persona che ha amato e ama la libertà e la pace e per cui ha lottato e rischiato la vita.
Parole chiave: libri, partigiani, resistenza, antifascismo, libro Articoli correlati Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza CULTURA A Roma a San Lorenzo il Primo Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza Quattro giorni di presentazioni di libri, incontri, film, workshops, stands a cura di numerose realtà italiane e non solo per aprire dialoghi e confronti su diritti, Mediterraneo e migranti, Obiezione di Coscienza, disarmo nucleare, educazione alla nonviolenza, cultura di pace 17 gennaio 2022 - Laura Tussi Nobel e intellettuali partigiani della pace, ieri e oggi DISARMO Rivista.eco rilancia l'appello dei 50 Premi Nobel per la riduzione delle spese militari nel mondo Nobel e intellettuali partigiani della pace, ieri e oggi Un appello di oltre 50 premi Nobel e diversi presidenti di accademie della scienza nazionali per la riduzione della spesa militare che, a livello globale, è quasi raddoppiata dal 2000 ad oggi, arrivando a sfiorare i duemila miliardi di dollari statunitensi l’anno 21 dicembre 2021 - Laura Tussi I 60 anni di Amnesty International a "Più Libri Più Liberi" MIGRANTI Migranti e diritti I 60 anni di Amnesty International a "Più Libri Più Liberi" Spegnere la luce sui fatti può essere una grave violazione dei diritti umani. Ne parlano due giornaliste, un artista e un attivista 14 dicembre 2021 - Lidia Giannotti I partigiani della pace STORIA DELLA PACE Un soggetto politico, strumento di partecipazione, informazione politica e culturale per i popoli I partigiani della pace Alcuni dei fondatori di questo movimento furono Picasso, Einstein, Neruda e tra gli italiani Nenni, Vittorini, Guttuso, Quasimodo, Ginzburg, Einaudi e molti altri 8 dicembre 2021 - Laura Tussi
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