Il movimento per la pace in tutto il mondo
Data: 31 Gennaio 2022
Autore: Laura Tussi
Il congresso della pace a Parigi dell’aprile 1949 viene convocato con un appello di 75 intellettuali
Il movimento per la pace in tutto il mondo
Attualmente non esistono movimenti per la pace così ingenti. Anche se hanno avuto una certa rilevanza le varie Cop e i Summit per il clima, da Rio De Janeiro, a Parigi, a Glasgow, che purtroppo sono stati quasi completamente disattesi
Laura Tussi Il movimento della pace in tutto il mondo
Il congresso della pace a Parigi dell’aprile 1949 viene convocato con un appello di 75 intellettuali.
Attualmente non esistono movimenti per la pace così ingenti come nel secondo dopoguerra. Anche se hanno avuto una certa rilevanza le varie Cop e i Summit per il clima, da Rio De Janeiro, a Parigi, a Glasgow, che purtroppo sono stati quasi completamente disattesi. I poteri forti e i potentati del mondo e le varie lobby del libero mercato e le multinazionali del neoliberismo finanziario non vogliono rinunciare o rischiare di mettere in gioco il loro immane e smisurato profitto.
Il congresso della pace a Parigi dell’aprile 1949 viene convocato con un appello di 75 intellettuali. Firmano tra gli altri Amado, Rolland, il vescovo di Canterbury Johnson, Ada Alessandrini, Pietro Nenni, Isa Miranda, Maria Maddalena Rossi, Guido Miglioli e Camilla Ravera e altre personalità di vari paesi del mondo.
Il congresso si tiene a Parigi con oltre 2000 delegati da 72 paesi.
Un appuntamento di grande rilevanza.
I delegati, provenienti dal mondo della cultura, della politica e dello spettacolo, e semplici cittadini e lavoratori, sono eletti da partecipate assemblee popolari.
Tra essi ci sono Corrado Alvaro, Natalia Ginzburg, Natalino Sapegno, Salvatore Quasimodo, Sandro Pertini, Francesco Jovine, Giulio Einaudi, Italo Calvino e molti altri. Al congresso aderiscono poi Vittorio Gassman, Paola Borboni, Luchino Visconti, Pietro Germi, Renato Guttuso, Piero Calamandrei e altri. E poi Picasso con la sua colomba della pace che sarà diffusa su manifesti e cartoline, Chaplin, Mann, Eluard e Matisse.
L’abate Boulier, docente di diritto internazionale alla cattolica di Parigi sostenne: “Dopo una guerra che ci è costata 40 milioni di morti è inconcepibile che se ne prepari subito un’altra. Quando l’Italia ha fame, quando l’aumento della produzione agricola è questione di vita o di morte, produrre degli esplosivi invece di concimi è un crimine contro l’umanità che grida vendetta al cielo".
Apre i lavori del congresso Joliot-Curie scienziato e premio Nobel che sosteneva: “Con il costo di un solo incrociatore da battaglia si potrebbero costruire 10 istituti per le ricerche scientifiche, nei quali si potrebbe riuscire a vincere i grandi flagelli che infestano l’umanità, come il cancro e la tubercolosi. Disgraziatamente non è la prima volta che gli uomini si riuniscono per evitare la guerra”.
E il congresso della pace a Parigi fu veramente un avvenimento straordinario. Ebbe grandissima eco e diede impulsi nuovi allo sviluppo del movimento per la pace in tutto il mondo. Si svolse in un clima di entusiasmo travolgente e si concluse con una grande manifestazione di 500mila persone allo stadio di Buffalo raccontata dal cronista Italo Calvino sull’Unità del 26 aprile.
Nel documento finale, i punti programmatici del movimento erano il rispetto della carta dell’ONU, l’interdizione dell’atomica e di tutte le armi di distruzione di massa, la riduzione delle spese militari, la limitazione delle forze armate delle grandi potenze, la fine del colonialismo, la difesa delle libertà democratiche, la condanna del bellicismo, dell’odio razziale, denunciare la propaganda di guerra e la lotta contro la guerra fredda.
Il 2 ottobre si tiene la giornata internazionale della pace con un appello dei partigiani della pace per costruire e allargare i comitati. Il primo novembre a Roma riunione del comitato mondiale del movimento. Nella relazione Joliot-Curie dice: “molti hanno creduto e credono che il pericolo di guerra sia lontano e questo non è vero. Il pericolo di una conflagrazione nucleare esiste realmente. Ma trova di fronte milioni e milioni di uomini decisi a dire no. Contro coloro che parlano della fatalità della guerra, noi rispondiamo: la guerra non è certo più fatale della pace". Il 30 ottobre due grandi manifestazioni nella capitale a chiusura dei lavori del comitato mondiale, uno al teatro Adriano, l’altro a piazza San Giovanni.
Bibliografia:
L'incubo atomico:
Petrangeli Giulio, I partigiani della pace in Italia 1948-1953, in Italia contemporanea, 1999 Sereni Emilio, Per la libertà e la pace, contro la preparazione della guerra atomica. Discorso al Teatro Nuovo di Milano 1955, a cura del Comitato Milanese dei Partigiani della pace Sorrenti Deborah, L'Italia nella guerra fredda. La storia dei missili Jupiter 1957-1963, Edizioni Associate, Roma 2003 Partigiani della pace:
Bobbio Norberto, la mia 'coscienza atomica' cominciò con Russell e Anders, in Giano, 1990 Parri Ferruccio, I missili e la pace, in Il Ponte, 1957 Movimento italiano della pace, Conferenza nazionale per la pace, 1958
Donne conto la guerra:
Luxemburg Rosa, Lettere contro la guerra, Berlino 1914-1918, Prospettiva, Civitavecchia 2004 Menapace Lidia, Chi ha paura delle donne in nero?, In L'Unità, 7 novembre 1990 Menapace Lidia, Ingrao Chiara (a cura di), Né in difesa, né in divisa. Pacifismo, sicurezza, ambiente, nonviolenza, forze armate. Una discussione fra donne, Felina, Roma Morgantini Luisa, Donne soldato? No grazie, in Giano n. 28/1998
Approfondimenti su guerra e pace:
Bravo Anna, Donne contadine e Prima Guerra Mondiale, in Ricerche storiche, n.2, 1980 Lussu Emilio, Un anno sull'Altipiano, Einaudi, Torino 2000 Del Boca Angelo, La guerra d'Etiopia. L'ultima impresa del colonialismo, Longanesi, Milano 2010 Tranfaglia Nicola, Il fascismo e le guerre mondiali (1914-1945) Utet, Torino 2012
Riflessioni sulla contemporaneità:
Pugliese F., Abbasso la guerra. Persone e movimenti per la pace dall'800 a oggi, Grafiche futura, Mattarello - Trento Pugliese F., I giorni dell'arcobaleno. Diario- cronologia del movimento per la pace, prefazione di Alex Zanotelli, Futura, Trento Pugliese F., Per Eirene. Percorsi bibliografici su pace e guerra, diritti umani, economia sociale, Forum Trentino per la pace e i diritti umani, Trento Pugliese F., Carovane per Sarajevo. Promemoria sulle guerre contro i civili, la dissoluzione della ex Jugoslavia, i pacifisti, l'ONU (1990-1999), Prefazione di Lidia Menapace, Introduzione di Alessandro Marescotti, Alfonso Navarra, Laura Tussi Manifesti raccontano...Le molte vie per chiudere con la guerra,a cura di Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese, Recensione di Laura Tussi, Prefazione di Peter Van Den Dungen, coordinatore generale della Rete Internazionale dei Musei per la Pace e Joyce Apsel, Università di New York Strada G., Ma l'abolizione della guerra non è un'utopia di sinistra, in La Repubblica, 2006
Contributi femminili:
Franca Pieroni Bortolotti, La donna, la pace, l'Europa, Franco Angeli, Milano Maria Montessori, La paix et l'éducation, Genève, Bureau International d'éducation, 1932 Anna Maria Mozzoni, La liberazione della donna, a cura di F. Pieroni Bortolotti, Mazzotta, Milano Mirella Scriboni, in Guerre e pace, Marzo 2011
Approfondimenti sul pacifismo:
Pallotti V., Cinquant’anni di pace in Europa: eventi e immagini, a cura del centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale, Bologna Pallotti V., Perché? Guerra, corsa agli armamenti. Catalogo della mostra del manifesto contro... per una cultura di pace e nonviolenza, Bologna Pallotti V., Camminare per la pace. Marce e cammini per la pace e la nonviolenza, Comune di Casalecchio di Reno - Casa per la pace “la filanda”, Bologna 2009
Approfondimenti:
Elorza, Documenti e discorsi del militare ingenuo, San Sebastian Erasmo da Rotterdam, Contro la guerra, a cura di F.Gaeta, L’Aquila Trattato sulla tolleranza, a cura di Palmiro Togliatti, Editori Riuniti Roma
Bibliografia ragionata:
Autori Vari, Bandiere di pace, Chimienti, Taranto Aron, Pace e guerra tra le nazioni, tr.it. Comunità, Milano Balducci E., Vinceremo noi pacifisti. Fosse anche tra mille anni, in L'Unità, 6 Marzo 1991 Bartels, L'Europa dei movimenti per la pace, in Giano n. 4/1990 Battistelli, Sociologia e guerra. Il problema della guerra nelle origini del pensiero sociologico, Archivio Disarmo, Roma Bello Don Tonino, Alfabeto della vita, Paoline, Milano 2009 Bobbio, Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna Collotti, G. Di Febo, (a cura di), Contro la guerra. La cultura della pace in Europa (1789-1939), Dossier Storia, Giunti, Firenze Rochat G., L'Antimilitarismo oggi in Italia, Claudiana, Torino Taylor, English History 1914-45. Oxford University Press
Analisi storiche:
Rochat G., L'antimilitarismo oggi in Italia, Claudiana, Torino Rochat G., La tradizione antimilitarista del movimento operaio italiano, in La critica sociologica, 1976 Rochat G., Breve storia dell'esercito italiano dal 1861 al 1943, Einaudi, Torino
Analisi:
Branson, M. Haienemann, L'Inghilterra degli anni Trenta, Laterza Bari Ceadel, Pacifismi in Britain, Oxford University Press Parole chiave: storia della pace Articoli correlati Solo il disarmo è razionale. La pace armata è guerra PACE Kant e la guerra Solo il disarmo è razionale. La pace armata è guerra «Gli eserciti ed armamenti permanenti devono essere soppressi, perché sono già, con la loro sola esistenza, minaccia agli altri popoli, perciò violazione della pace, causa di insicurezza e quindi di corsa agli armamenti» (Kant) Enrico Peyretti Mai più l’arma nucleare PACE Per l’Appello di Stoccolma si realizzò la campagna più estesa dei partigiani della pace nel mondo Mai più l’arma nucleare Nell’Appello di Stoccolma i partigiani della pace proclamano: “Noi esigiamo l’assoluto divieto dell’arma atomica. Noi consideriamo che il governo il quale utilizzasse contro qualsiasi paese l’arma atomica, commetterebbe un crimine contro l’umanità e dovrà essere considerato come criminale di guerra" 7 gennaio 2022 - Laura Tussi Promuovere la storia della pace per educare alla libertà PACE Campagna scuole smilitarizzate Promuovere la storia della pace per educare alla libertà Una delle cose che possiamo studiare nelle quinte classi è Iginio Ugo Tarchetti. Fu un esponente della Scapigliatura milanese che nel 1866 scrisse il primo romanzo italiano in cui si ripudia esplicitamente la guerra giungendo a parlare di diserzione. Rileggendo Tarchetti la scuola ripudia la guerra. Alessandro Marescotti L’antimilitarismo tra i secoli PACE Motivo centrale delle proteste antimilitariste è l'uso repressivo dei militari durante gli scioperi L’antimilitarismo tra i secoli I temi dell'antimilitarismo: le spese militari, l’autoritarismo nelle caserme, l’impiego delle truppe per reprimere le manifestazioni popolari. Le spese militari nel 1906 erano in continuo incremento e la prima deliberazione specifica contro di esse risale al congresso convocato a Milano nel 1891 4 ottobre 2021 - Laura Tussi
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