Fascismo è guerra
Data: 31 Gennaio 2022
Autore: Laura Tussi
Con il regime fascista il pacifismo doveva sparire
Fascismo è guerra
Mussolini scrisse: "Il fascismo respinge il pacifismo che nasconde una rinuncia alla lotta, una viltà, di fronte al sacrificio. Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le esigenze umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla"
Laura Tussi Antifascismo è Antirazzismo
Con il regime fascista il pacifismo doveva sparire
Il fascismo non nascose mai la sua natura e il suo volto bellicista.
Poche citazioni sono sufficienti per ricordare il rapporto tra il fascismo e la guerra.
Già nel 1919 Mussolini scriveva su Il popolo d’Italia che l’imperialismo è la legge eterna e immutabile della vita.
Mussolini diceva:"Nel dilemma burro o cannoni, dilemma superlativamente idiota, noi abbiamo già fatto la nostra scelta: i cannoni".
All’agente inglese Samuel Hoare nel 1918 dichiara: "Mobiliterò i militanti a Milano ed essi romperanno la testa di tutti i pacifisti che oseranno tenere nelle strade comizi contro la guerra".
Con il regime fascista il pacifismo doveva sparire. Mussolini stesso nell’enciclopedia Treccani scrisse: "Il fascismo respinge il pacifismo che nasconde una rinuncia alla lotta, una viltà, di fronte al sacrificio. Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le esigenze umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla".
La guerra infatti come valore positivo fu una delle idee guida del fascismo e lo stesso dittatore non dismise mai il suo amore per la guerra, tanto da affermare nel corso stesso del conflitto che la guerra è la cosa più importante nella vita di un uomo, come la maternità in quella della donna.
Lunga fu l’opera del regime per la penetrazione dell’ideologia aggressiva e bellicista della coscienza popolare.
Il militarismo fascista produce tra l’altro la legge per la preparazione militare del paese.
Si stabiliva per esempio, che l’addestramento militare avesse inizio a partire dagli otto anni; si costituiva un ispettorato per la formazione del cittadino soldato e si rendeva obbligatorio l’insegnamento della cultura militare nelle scuole.
La rivista antimilitarista e pacifista "La Pace" durante il fascismo fu persino tolta dalle biblioteche pubbliche. Il fascismo subito fa propria e rivendica la tradizione colonialista italiana. L’orientamento espansionista e militarista è uno dei cardini fondanti del fascismo, "paradossalmente proprio mentre gli altri imperi coloniali minati dai movimenti di liberazione stanno avviandosi sulla via del tramonto" Angelo Del Boca, Gli italiani, pagina 877.
Durante il fascismo tra l’altro qualsiasi espressione anticoloniale veniva anche schernita come "simpatia per i barbari". "Dimenticata da tempo immemorabile la lezione del Risorgimento, lo Stato liberale affidava al fascismo altre eredità non trascurabili: una grande carica aggressiva, una lunga esperienza di pratiche del genocidio, il disprezzo per i popoli di colore, programmi ambiziosi già definitivi nei dettagli, legioni di predicatori dell’espansionismo, i quadri militari amministrativi per le future imprese coloniali. Il fascismo, che pure disprezzerà il lassismo e le rinunce della liberaldemocrazia, non avrà invece nulla da inventare in campo coloniale che lo Stato liberale non abbia già inventato e messo in pratica. Sarà solo più efficiente grazie ai meccanismi della dittatura, alle nuove armi belliche illecite e proibite, ai nuovi mezzi di comunicazione e di propaganda, all’adesione delle masse al mito di un posto al sole" Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale, pagina 280.
“Per far grande un popolo - dice Mussolini a Ciano che annota in data aprile 1940 - bisogna portarlo al combattimento, magari a calci nel sedere. Così farò io. Non dimentico che nel 1918 in Italia c’erano 540.000 disertori” Ciano G, Diario 1937/1943, Milano 1980, pagina 418.
Con la decisione di conquistare l’Etiopia, Mussolini riprendeva la vecchia e sconfitta aspirazione di Crispi. La poderosa macchina della propaganda del regime, senza alcun contraddittorio, riesce a trasformare una brutale aggressione coloniale in necessaria guerra patriottica. L'Etiopia è l’ultima conquista coloniale della storia e la prima iniziativa di guerra di una potenza europea dopo la prima guerra mondiale. L’avvio di una serie di conflitti che porteranno alla seconda guerra mondiale. L’espansione coloniale era insita nella natura del regime fascista.
La guerra segnerà il culmine del consenso per il regime, ma pure l’inizio del declino e della rovina anche per l’Italia.
Approfondimenti su guerra e pace:
Bravo Anna, Donne contadine e Prima Guerra Mondiale, in Ricerche storiche, n.2, 1980 Lussu Emilio, Un anno sull'Altipiano, Einaudi, Torino 2000 Del Boca Angelo, La guerra d'Etiopia. L'ultima impresa del colonialismo, Longanesi, Milano 2010 Tranfaglia Nicola, Il fascismo e le guerre mondiali (1914-1945) Utet, Torino 2012 Riflessioni sulla contemporaneità:
Pugliese F., Abbasso la guerra. Persone e movimenti per la pace dall'800 a oggi, Grafiche futura, Mattarello - Trento Pugliese F., I giorni dell'arcobaleno. Diario- cronologia del movimento per la pace, prefazione di Alex Zanotelli, Futura, Trento Pugliese F., Per Eirene. Percorsi bibliografici su pace e guerra, diritti umani, economia sociale, Forum Trentino per la pace e i diritti umani, Trento Pugliese F., Carovane per Sarajevo. Promemoria sulle guerre contro i civili, la dissoluzione della ex Jugoslavia, i pacifisti, l'ONU (1990-1999), Prefazione di Lidia Menapace, Introduzione di Alessandro Marescotti, Alfonso Navarra, Laura Tussi Manifesti raccontano...Le molte vie per chiudere con la guerra,a cura di Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese, Recensione di Laura Tussi, Prefazione di Peter Van Den Dungen, coordinatore generale della Rete Internazionale dei Musei per la Pace e Joyce Apsel, Università di New York Strada G., Ma l'abolizione della guerra non è un'utopia di sinistra, in La Repubblica, 2006
Contributi femminili:
Franca Pieroni Bortolotti, La donna, la pace, l'Europa, Franco Angeli, Milano Maria Montessori, La paix et l'éducation, Genève, Bureau International d'éducation, 1932 Anna Maria Mozzoni, La liberazione della donna, a cura di F. Pieroni Bortolotti, Mazzotta, Milano Mirella Scriboni, in Guerre e pace, Marzo 2011
Approfondimenti sul pacifismo:
Pallotti V., Cinquant’anni di pace in Europa: eventi e immagini, a cura del centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale, Bologna Pallotti V., Perché? Guerra, corsa agli armamenti. Catalogo della mostra del manifesto contro... per una cultura di pace e nonviolenza, Bologna Pallotti V., Camminare per la pace. Marce e cammini per la pace e la nonviolenza, Comune di Casalecchio di Reno - Casa per la pace “la filanda”, Bologna 2009
Approfondimenti:
Elorza, Documenti e discorsi del militare ingenuo, San Sebastian Erasmo da Rotterdam, Contro la guerra, a cura di F.Gaeta, L’Aquila Trattato sulla tolleranza, a cura di Palmiro Togliatti, Editori Riuniti Roma
Bibliografia ragionata:
Autori Vari, Bandiere di pace, Chimienti, Taranto Aron, Pace e guerra tra le nazioni, tr.it. Comunità, Milano Balducci E., Vinceremo noi pacifisti. Fosse anche tra mille anni, in L'Unità, 6 Marzo 1991 Bartels, L'Europa dei movimenti per la pace, in Giano n. 4/1990 Battistelli, Sociologia e guerra. Il problema della guerra nelle origini del pensiero sociologico, Archivio Disarmo, Roma Bello Don Tonino, Alfabeto della vita, Paoline, Milano 2009 Bobbio, Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna Collotti, G. Di Febo, (a cura di), Contro la guerra. La cultura della pace in Europa (1789-1939), Dossier Storia, Giunti, Firenze Rochat G., L'Antimilitarismo oggi in Italia, Claudiana, Torino Taylor, English History 1914-45. Oxford University Press
Analisi storiche:
Rochat G., L'antimilitarismo oggi in Italia, Claudiana, Torino Rochat G., La tradizione antimilitarista del movimento operaio italiano, in La critica sociologica, 1976 Rochat G., Breve storia dell'esercito italiano dal 1861 al 1943, Einaudi, Torino
Analisi:
Branson, M. Haienemann, L'Inghilterra degli anni Trenta, Laterza Bari Ceadel, Pacifismi in Britain, Oxford University Press Parole chiave: storia, pace, antifascismo, antirazzismo Articoli correlati Il miracolo della corda CULTURA Recensione Il miracolo della corda Una storia che non si può narrare tanto facilmente. Ma Monica, la figlia di Elvio Alessandri, riesce nel suo intento fino ad arrivare a scrivere un libello narrativo e riflessivo sulla Resistenza partigiana dei suoi cari. 21 gennaio 2022 - Laura Tussi Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza CULTURA A Roma a San Lorenzo il Primo Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza Quattro giorni di presentazioni di libri, incontri, film, workshops, stands a cura di numerose realtà italiane e non solo per aprire dialoghi e confronti su diritti, Mediterraneo e migranti, Obiezione di Coscienza, disarmo nucleare, educazione alla nonviolenza, cultura di pace 17 gennaio 2022 - Laura Tussi Il ruolo profetico mondiale di papa Francesco PACE Estratto dal saggio "Coronavirus: dove porta la sua Arca papa Francesco-Noé?" Il ruolo profetico mondiale di papa Francesco Allegato a questa pagina web vi è il saggio completo centrato su un nuovo rapporto fra etica e politica nella prospettiva di costruire una nuova coscienza storica in relazione ai drammatici problemi della nostra epoca. 8 gennaio 2022 - Antonino Drago Mai più l’arma nucleare PACE Per l’Appello di Stoccolma si realizzò la campagna più estesa dei partigiani della pace nel mondo Mai più l’arma nucleare Nell’Appello di Stoccolma i partigiani della pace proclamano: “Noi esigiamo l’assoluto divieto dell’arma atomica. Noi consideriamo che il governo il quale utilizzasse contro qualsiasi paese l’arma atomica, commetterebbe un crimine contro l’umanità e dovrà essere considerato come criminale di guerra" 7 gennaio 2022 - Laura Tussi
|