L'evoluzione del pacifismo
Data: 03 Ottobre 2021
Autore: Laura Tussi
I movimenti pacifisti dall'Ottocento al Novecento
L'evoluzione del pacifismo
I movimenti pacifisti sono diventati lievito di speranza e la loro attività si è intrecciata con altri movimenti: per i diritti civili, per l’emancipazione della donna, per i diritti umani, per l’autodeterminazione dei popoli e per la difesa dell’ambiente.
Laura Tussi I movimenti per la pace
I movimenti pacifisti: origini e sviluppi
L'Ottocento pacifista
Il pacifismo come corrente di idee e movimento finalizzato a prevenire e contrastare la guerra è nato nel corso dell’Ottocento.
La questione della pace e della guerra fino all’Ottocento è stata esclusiva prerogativa dei capi di Stato, monarchi più o meno assoluti.
È nell’Ottocento che privati cittadini si cominciano ad associare per provare a dire la loro sulla questione Pace.
Non più tema esclusivo per letterati, filosofi, autori che hanno scritto contro la guerra e i suoi errori e orrori, invocando la pace, pure presenti in ogni tempo.
Il grande contributo dei quaccheri e della borghesia illuminata
Quelle che si possono definire le prime associazioni pacifiste sorsero promosse dai quaccheri a New York, Filadelfia, Boston, nel 1815.
Il pacifismo dei quaccheri si ispirava a George Fox che nel 1651 aveva rifiutato un incarico militare e il suo diniego passò alla storia.
Le Società per la pace
Nasce quindi negli Stati Uniti la Società della pace di New York cui seguì nel 1816 in Inghilterra la Società per la promozione della pace permanente e universale, costituita perlopiù da gruppi provenienti dalla borghesia liberale e intellettuale.
Negli Stati Uniti il movimento elaborò varie proposte tra cui un collegio arbitrale sul modello del diritto privato per risolvere le controversie internazionali cioè con l’arbitrato, una metodologia alternativa e un sistema di risoluzione delle controversie.
Nell’Europa continentale la prima associazione pacifista è considerata la Società della pace nel 1830 con alla base non solo motivazioni religiose, ma anche politiche ed economiche nella sua opposizione alla guerra.
Diversi congressi si tennero negli anni successivi: a Londra, a Bruxelles, Parigi, Francoforte.
Quello di Parigi, Il Congresso degli amici della Pace, è considerato il primo congresso internazionale del pacifismo. All’ordine del giorno l’arbitrato, il disarmo, il congresso delle nazioni, circa 600 i partecipanti, celebre il discorso di Victor Hugo “verrà un giorno...” per una unione dell’Europa, appello per l’educazione alla pace.
La pace
La nascita delle Leghe per la pace
A Parigi nasce la Lega internazionale permanente della pace da gruppi liberali e borghesi che sostenevano la pace quale interesse nazionale per favorire i commerci tra i popoli. A Ginevra invece si tiene il congresso costitutivo della Lega internazionale della pace e della libertà con orientamento più radicale e con significativa presenza femminile: i fondatori sono radicali, democratici, anarchici, liberali, socialisti.
Notevole la risonanza: diecimila i partecipanti, presidenza di Giuseppe Garibaldi, presenza di Victor Hugo e Bakunin.
Il programma prevedeva la creazione degli Stati Uniti d’Europa, l’eliminazione degli eserciti permanenti da sostituire con le milizie popolari, il diritto al lavoro e all’istruzione, l’autodeterminazione dei popoli. È il filone democratico e radicale del pacifismo di quei tempi e in seguito si farà strada il pacifismo operaio e socialista.
Il termine delle Leghe che contrastavano la guerra
Le due Leghe per la pace terminano la loro esistenza con la guerra franco-prussiana del 1870, dopo aver svolto comunque un ruolo non inutile nell’Europa del tempo: voci dissonanti e di speranza nell’Europa del colonialismo e dell’imperialismo, che parlava di pace e invece, al contrario, preparava la guerra.
Negli anni successivi ci fu una notevole ripresa del pacifismo sul vecchio continente: nacquero oltre cento associazioni con migliaia di aderenti. Un ruolo particolarmente rilevante svolse la partecipazione femminile e ancora l’arbitrato il disarmo, con l’abolizione della leva obbligatoria, i temi centrali tra l’ottocento e il novecento.
La prima e la seconda guerra mondiale: tragedia per il pacifismo
Mentre già comparivano minacciose all’orizzonte le nubi della guerra, il pacifismo si preparava a una drammatica battuta d'arresto.
La guerra per il predominio in Europa che si scatenerà da lì a pochi anni. Il pacifismo è travolto assieme al resto. Sarà una dura, tragica sconfitta.
Ma proprio dalla immane carneficina e tragedia della prima guerra mondiale, la necessità dell’impegno contro la guerra avrà nuovi impulsi e sarà più urgente che mai.
Fascismo e nazismo faranno strame di qualsiasi pacifismo e saranno tempi duri per tutti i pacifisti. Infatti in Germania nel 1933 saranno messe proprio fuorilegge le associazioni pacifiste.
L'impegno pacifista dal dopoguerra all'attualità
Dal 1945 a livello internazionale varie sono state le fasi della mobilitazione dei movimenti pacifisti di massa contro l’atomica e i rischi della guerra nucleare; contro la guerra in Vietnam; contro i nuovi missili nucleari dell’est e dell’ovest; contro la prima guerra del Golfo; contro la guerra infinita del dopo 11 settembre 2001.
Così i movimenti pacifisti diventano lievito di speranza e si intrecciano con altre realtà, associazioni e con altri movimenti: per i diritti civili, per l’emancipazione della donna, per i diritti umani e per l’autodeterminazione dei popoli, contro il nucleare civile e militare e per la difesa dell’ambiente.
Approfondimenti sul pacifismo:
Pallotti V., Cinquant’anni di pace in Europa: eventi e immagini, a cura del centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale, Bologna Pallotti V., Perché? Guerra, corsa agli armamenti. Catalogo della mostra del manifesto contro... per una cultura di pace e nonviolenza, Bologna Pallotti V., Camminare per la pace. Marce e cammini per la pace e la nonviolenza, Comune di Casalecchio di Reno - Casa per la pace “la filanda”, Bologna 2009
Approfondimenti:
Elorza, Documenti e discorsi del militare ingenuo, San Sebastian Erasmo da Rotterdam, Contro la guerra, a cura di F.Gaeta, L’Aquila Trattato sulla tolleranza, a cura di Palmiro Togliatti, Editori Riuniti Roma
Bibliografia ragionata:
AA.VV. , Bandiere di pace, Chimienti, Taranto Aron, Pace e guerra tra le nazioni, tr.it. Comunità, Milano Balducci E., Vinceremo noi pacifisti. Fosse anche tra mille anni, in L'Unità, 6 Marzo 1991 Bartels, L'Europa dei movimenti per la pace, in Giano n. 4/1990 Battistelli, Sociologia e guerra. Il problema della guerra nelle origini del pensiero sociologico, Archivio Disarmo, Roma Bello Don Tonino, Alfabeto della vita, Paoline, Milano 2009 Bobbio, Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna Collotti, G. Di Febo, (a cura di), Contro la guerra. La cultura della pace in Europa (1789-1939), Dossier Storia, Giunti, Firenze Rochat G., L'Antimilitarismo oggi in Italia, Claudiana, Torino Taylor, English History 1914-45. Oxford University Press
Riflessioni sulla contemporaneità:
Pugliese F., Abbasso la guerra. Persone e movimenti per la pace dall'800 a oggi, Grafiche futura, Mattarello - Trento Pugliese F., I giorni dell'arcobaleno. Diario- cronologia del movimento per la pace, prefazione di Alex Zanotelli, Futura, Trento Pugliese F., Per Eirene. Percorsi bibliografici su pace e guerra, diritti umani, economia sociale, Forum Trentino per la pace e i diritti umani, Trento Pugliese F., Carovane per Sarajevo. Promemoria sulle guerre contro i civili, la dissoluzione della ex Jugoslavia, i pacifisti, l'ONU (1990-1999), Prefazione di Lidia Menapace, Introduzione di Alessandro Marescotti, Alfonso Navarra, Laura Tussi Manifesti raccontano...Le molte vie per chiudere con la guerra,a cura di Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese, Recensione di Laura Tussi, Prefazione di Peter Van Den Dungen, coordinatore generale della Rete Internazionale dei Musei per la Pace e Joyce Apsel, Università di New York Strada G., Ma l'abolizione della guerra non è un'utopia di sinistra, in La Repubblica, 2006
Analisi:
Branson, M. Haienemann, L'Inghilterra degli anni Trenta, Laterza Bari Ceadel, Pacifismi in Britain, Oxford University Press Parole chiave: pace, educazione alla pace, pacifismo, quaccheri, victor hugo Articoli correlati Il pacifismo operaio PACE L’opposizione alla guerra è uno degli elementi costitutivi e fondativi del movimento operaio Il pacifismo operaio La guerra fu subito considerata massimo male perché portava i giovani al macello, peggiorava le condizioni di vita, cancellava diritti e libertà, occultava le istanze per l’emancipazione delle classi lavoratrici 30 settembre 2021 - Laura Tussi Il pacifismo: delegittimato e sotto assedio PACE In nome dei diritti umani ci hanno chiesto di partecipare a fallimentari missioni militari Il pacifismo: delegittimato e sotto assedio Siamo stati delegittimati non dai nostri avversari ma dai nostri “amici”. È stata la sinistra – che un tempo marciava contro gli euromissili – ad abbandonare e poi a isolare il movimento che si opponeva alla guerra in Afghanistan. Il movimento pacifista è stato sabotato dall’interno. 26 settembre 2021 - Alessandro Marescotti Lettera a Virginio Bettini. A un anno dalla sua scomparsa CULTURA In Memoria di Virginio Bettini Lettera a Virginio Bettini. A un anno dalla sua scomparsa È occorso parecchio tempo per preparare il tuo libro postumo perché come tu ci hai chiesto, necessitava dei contributi di due tuoi cari compagni. Il primo contributo di Maurizio Acerbo e il secondo di Paolo Ferrero 21 settembre 2021 - Laura Tussi Pace e Illuminismo PACE Uno spaccato illuminista sulla pace Pace e Illuminismo La nostra matrice laica, basata sulla valorizzazione dell’ideale assoluto della pace, sulla critica delle religioni e del potere clericale e del Vaticano è alla base della nostra origine e radice illuminista 12 settembre 2021 - Laura Tussi
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