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Uno sguardo dal ponte - febbraio 2023



Data: 21 Gennaio 2023
Autore: a cura della redazione



Due sono oggi gli argomenti che a
nostro parere meritano alcune
riflessioni sul piano della fede e
della necessaria riforma della
curia vaticana e così pure delle
istanze sociali. Ci riferiamo ai contestatori di
Papa Francesco, interni ed esterni al Vaticano,
e alla crisi del Partito Democratico. Da una
parte c’è chi vuole distruggere il cristianesimocattolicesimo
proposto da Papa Francesco e
dall’altra chi vuole distruggere in Italia un partito
che dice di essere di sinistra. Diamo un
pur veloce “sguardo dal ponte”, perché abbiamo
il dovere, donne e uomini in ricerca e confronto
umanitario, di prenderci cura della realtà,
che ci piaccia o no.
Per quanto riguarda il primo, abbiamo letto
e sentito dell’esistenza di singoli intellettuali
e movimenti che ogni giorno cercano qualche
cavillo e qualche motivo per distruggere ciò
che Papa Bergoglio sta seminando e che somiglia
sempre più al vero messaggio evangelico.
Ma c’è gente che sbandiera invece amore
sconfinato per il conservatorismo di Papa
Wojtyla: per loro Papa Francesco non li rappresenterebbe,
perché non parla di Dio e di
Spirito né tanto meno di teologia, mentre parla
di materialismo, della Madre Terra e della
Pacha Mama da curare e salvaguardare.
Per onestà intellettuale rimandiamo direttamente
il lettore informato ai quattro documenti
magisteriali di Papa Francesco: la “Lumen
fidei”, la sua prima enciclica del 2013, l’esortazione
apostolica “Evangelii gaudium” sempre
del 2013, le encicliche “Laudato si’” del
2015 e la “Fratelli tutti” del 2020. Nel paragrafo
53 della Evangelii gaudium (No a
un’economia dell’esclusione) leggiamo che
oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione
e della inequità” e ancora: “Non
si può più tollerare il fatto che si getti il cibo,
quando c’è gente che soffre la fame”. Sono o
non sono affermazioni derivate dalla lettura
vera della realtà in cui viviamo? Ancora: “La
crisi finanziaria che attraversiamo ci fa dimenticare
che alla sua origine vi è una profonda crisi
antropologica: la negazione del primato dell’essere
umano! Abbiamo creato nuovi idoli”.
Questo pontefice, a parere dei suoi avversari,
è reo, per alcuni di essere un neocapitalista, e
per altri un comunista, tutti concordi però nel
ritenerlo eretico. Questi gruppi e movimenti
sovranisti che avversano Francesco sono diretti
da personaggi di una certa cultura di estrema
destra cattolica e protestante. Negli USA
queste frange oltranziste, reazionarie e conservatrici
esistono dall’epoca di Trump se non prima.
Attraverso il regime di Bolsonaro sono
arrivate fino anche in Brasile. Negli USA, e in
buona parte dell’America Latina, vi è un pullulare
di sette cristiane pseudoreligiose, che
hanno fatto la fortuna di esponenti politici di
destra per la loro ascesa al potere.
Il sovranismo prende sempre più piede in un
contesto materialistico in cui la perdita di coscienza
sociale a favore dell’interesse personale
e l’aridità creativa stanno portando al collasso
la società occidentale. Esso pare non essere
compatibile con la democrazia e la creatività.
Il confronto diventa perciò inevitabilmente
aggressivo e verbale, e le parole sono usate,
non per esprimere concetti, ma come semplici
echi nel vento. Il termine sovranismo è una
dottrina politica che sostiene la preservazione
o la riacquisizione della sovranità nazionale
da parte di un popolo o di uno Stato in contrapposizione
alle istanze ed alle politiche delle
organizzazioni internazionali e sovranazionali.
Ricordiamoci che negli Stati Uniti i bianchi
evangelici sono stati tra i più grandi e energici
sostenitori di Donald Trump sia nel 2016 che
nel 2020. «Secondo l’American Enterprise Institute,
inoltre, tre evangelici bianchi su cinque
ritengono che il presidente Biden sia stato
eletto in maniera illegittima» (fonte: https://
ytali.com/2021/03/20/qanon-sette-cristianee-
culto-di-trump/).
In Italia i sovranisti che attaccano sempre Papa Francesco
ritengono che anche lui sia stato eletto in maniera illegittima,
e che quindi non sia il vero e legittimo Papa.
Per quanto riguarda il Partito Democratico, che qualcuno
ancora considera un partito di sinistra, non riusciamo a
capire che senso abbia questa forma di bombardamento
mediatico se non finalizzato alla sua distruzione, forse perché
i potentati hanno trovato altri interlocutori. Questo partito
è costituito da un insieme di persone che negli anni si
sono forse allontanate dai problemi delle persone impoverite
della nostra società, e probabilmente fa fatica a rinnovarsi.
Ogni giorno trova ostacoli, difficoltà e purtroppo
inquisiti, alla ricerca di un rinnovamento che forse non c’è.
Meglio fare un nuovo partito o movimento sulle ceneri di
quello che fu un tempo? Meglio ricominciare rileggendo
“Il Capitale” di Marx e simili? È necessario comunque
liberarsi oggi dalle zavorre obsolete di vecchi esponenti
del partito tutti intenti a fare affari e a costruire potenti
lobby con sceicchi ed emiri?
La democrazia vive solamente se è riconosciuta e praticata
da una larga fetta di popolazione. L’astensionismo crescente,
unito alla scarsa convinzione, presente anche tra di
noi, dell’utilità del voto, rischia di rappresentare un sinistro
presagio di una politica futura ancor più guidata da
tornaconto ed ambizione. Per non “morire” e lasciarci prendere
solamente dalla sfiducia e nello smarrimento, occorre
forse riscoprire la spiritualità, una spiritualità laica, umana,
condivisa, monopolio di nessuna organizzazione o confessione.
Concludiamo questo editoriale riprendendo quanto scritto
da Augusto Cavadi nel suo libro “Mosaici di saggezze. Filosofia
come nuova antichissima spiritualità”.
Tra gli innumerevoli ingredienti di tale spiritualità basica
universale possiamo nominare la capacità del raccoglimento
nel silenzio; il desiderio di conoscere veramente
e di essere sempre sinceri - dunque di non dire nulla che
non si ritenga vero; la propensione al coraggio di non tacere
ciò che in ogni circostanza è inevitabile affermare
come all’ascolto attento a ciò che altri hanno da dire; il
senso critico insofferente del tradizionalismo e del conformismo;
il gusto della contemplazione del bello naturale
e artistico; la misura nella ricerca delle sicurezze materiali;
la sobrietà nei consumi e il piacere di condividere
ciò di cui si dispone; la distanza ironica rispetto agli inciampi
esistenziali, la compassione con tutti i viventi senzienti,
la gentilezza nei modi di rapportarsi a persone e
cose circostanti...