15 febbraio 2003. Fermiamolaguerra

La manifestazione di donne che, nude, hanno disegnato sul prato la scritta NO WAR

(da Liberazione, 10 febbraio 2003)

Nei giorni scorsi i mass media riportavano le foto, a volte molto belle, di una lunga fila di donne nude, in Australia, che disegnavano, sdraiandosi su un grande prato, un cuore ed all’interno di questo la scritta no war, no alla guerra. Ad alcuni la cosa sarà sembrata una sceneggiata di poco gusto, avvenuta in un paese che apparentemente non è toccato dalla guerra. I simbolismi di tal gesto, al contrario, sono molti e veramente interessanti. Il primo che appare è che tutti noi siamo nudi alla vigilia di una guerra che rischia di diventare, quasi un diluvio universale dei nostri tempi, distruttrice dell’umanità intera.

E’ opportuno più che mai soffermarsi ancora sul grave problema della guerra, non tanto per dare l’informazione spicciola, che chi la vuol avere la trova nei mass media, quanto piuttosto per aggiungere motivazioni nuove per comprendere l’assurdità del conflitto, mascherato di buone intenzioni, come guerra umanitaria, guerra preventiva contro la distruzione di massa ed altro.

Prendo spunto da una serie di riflessioni di Raniero La Valle, pubblicate, oltre che in altri testi, su due articoli facilmente reperibili, apparsi su la Rivista de il manifesto dell’ottobre 2001 e del giugno 2002 ed inoltre pronunciate in diverse conferenze.

La vera motivazione della guerra è il progressivo esaurimento delle risorse del pianeta. Il petrolio dell’Iraq è necessario agli USA affinché questi possano mantenere il tenore produttivo distributivo ed il livello di vita agiata dei quali oggi fruiscono. La guerra quindi è strutturale al sistema USA. Gli altri s’arrangino!

Dopo la caduta dell’URSS alcuni hanno pensato erroneamente che tutti i problemi del mondo sarebbero stati risolti facilmente. Hanno fatto male i conti riguardo alle risorse, non solo perché attualmente esse sono assorbite per l’ 80% dall’occidente ricco a scapito del resto del mondo che vive nella povertà, ma anche e soprattutto perché le risorse stesse stanno per esaurirsi. E’ la ricchezza stessa dei ricchi e delle multinazionali che è in pericolo! Gli scienziati alcune volte hanno fatto allarmismi su questo esaurimento, prevedendo solo una ventina d’anni d’approvvigionamento di petrolio e prodotti derivati. Al di là d’ogni allarmismo facile, resta il fatto che le fonti d’energia che attualmente muovono il mondo ricco non sono inesauribili e, se non sarà di vent’anni il lasso di tempo che queste permetteranno di vivere, sarà comunque un tempo determinato e prossimo a terminare.

Una situazione quindi complessa e tragica attanaglia il mondo. Sino a ieri eravamo abituati a condannare il neoliberismo della produzione e del mercato, che creano ricchezza per pochi e si comportano come un nuovo colonialismo, oggi ci rendiamo conto che la malvagità di tale sistema di produzione e di mercato ha in sé, come costitutiva del suo essere, la guerra di eliminazione per far godere a pochi delle fonti d’energia in via di estinzione.

Del mondo "altro" non interessa nulla ai ricchi. Se si distribuissero equamente le risorse ed i beni, tutti dovrebbero cambiare livello di vita verso il basso. Assistiamo invece ad una forma di cannibalismo simile a quella, che ci aveva scandalizzato tanto, dei passeggeri scampati fortunosamente alla morte dopo la caduta dell’aereo sulle montagne isolate, che, per fame, mangiarono i passeggeri morti nell’incidente. Le generazioni future non interessano, moriranno o non nasceranno neppure se saranno usate le armi atomiche, minacciate da Bush, o ci saranno generazioni di diafani cloni umani che si estingueranno presto. Il sistema del mercato e della guerra è contro natura, omicida ed infine suicida!

Mi sembra chiaro un secondo possibile significato delle donne che, nude, disegnano sul prato il grido contro la guerra. La donna è la differenza di genere rispetto all’uomo che ha inventato la guerra, ella ha un’altra cifra personale e storica da esprimere, che sinora non ha ancora avuto la sua manifestazione adeguata. La donna che chiede di fare il militare per essere guerrafondaia come l’uomo non è espressione della differenza di genere. La donna che, in carriera, esercita lo stesso autoritarismo dell’uomo non è espressione della cifra femminile. Ella è il simbolo della generazione della vita nuova laddove nulla di vitale sembra poter sorgere a causa della distruttività di tutti. Le donne adagiate sul prato intatto della terra, come le madri dell’antichità che andavano a partorire sulle pietre e le zolle più belle del suolo, sono il segno dei mille fermenti di novità e di pace che vanno sbocciando in ogni parte della terra.

Questa giornata della pace, nata come giornata europea a Firenze, è diventata a poco a poco, passando per Porto Alegre, giornata mondiale ed oggi 300 città di 52 paesi si mobilitano e sbandierano il messaggio ed il vessillo della pace.

Bene hanno fatto, a livello istituzionale, Francia, Germania e Belgio ad opporsi alla frenesia di guerra degli otto paesi d’Europa succubi degli Stati Uniti, e tra questi spiccava l’Italia col suo tessitore instancabile, nella speranza di poter godere delle briciole che cadono dalla mensa del più forte. Bene sta facendo l’Alleanza atlantica a dividersi sul problema degli aiuti alla Turchia in caso d’aggressione. Bene si comportano Russia e Cina ed altri paesi a diffidare dal partecipare alla guerra dell’impero di un solo paese, che non vuol patteggiare un altro mondo possibile in cui i beni siano distribuiti fra tutti ed i consumi siano proporzionati alle risorse disponibili.

La cultura della donna, della vita, della lotta alla guerra, all’oppressione ed al patriarcato possa essere elemento catalizzatore del risveglio degli oppressi al mondo della morte, a vantaggio di una società mondiale basata sull’equità e sulla giustizia verso le risorse e verso tutti gli esseri umani.

Allego i siti di Attac, non gli unici ma tra i più informati, della manifestazione del 15 febbraio:

www.fermiamolaguerra.it
Percorso della manifestazione, pullman, treni e per partecipare a Global Tv
http://www.fermiamolaguerra.it/informazioni.htm
Comunicati, news dall'Italia e dal mondo
http://www.fermiamolaguerra.it/news.htm
Manifestazioni e siti nelle 300 città di 52 paesi del mondo
http://www.fermiamolaguerra.it/news/42nowar.htm
per l'ufficio stampa, claudio j.
ufficiostampa@fermiamolaguerra.it
Per info manifestazione:
info@fermiamolaguerra.it

(15 febbraio 2003)

Mario Arnoldi

( da L’Unità on line, 13 febbraio 2003)

Per il governo italiano esporre i colori
dell’arcobaleno è vilipendio della bandiera.
Molti comuni disobbediscono.