La Tobin Tax e la Rivoluzione Copernicana

Cinque secoli fa, quando si diffuse in modo insistente la voce che non fosse il sole a girare attorno alla terra, ma questa attorno al sole, contraddicendo l’evidenza del senso comune, avvenne uno dei più grandi conflitti e capovolgimenti nella vita delle popolazioni dell’occidente, rafforzati per altro dalla religione ebraico cristiana, che leggeva nelle Scritture la frase "fermati o sole!" interpretata ancora in senso letterale. Sto parlando della Rivoluzione Copernicana. La gente fu presa da terrore, si chiuse nelle proprie case, villaggi o castelli, fece scorte alimentari e di generi di prima sopravvivenza per un tempo il più lungo possibile, come durante le guerre, usciva quanto bastava per il lavoro ed il cibo ed attendeva eventi tremendi, che potesse cambiare il mondo, o addirittura crollargli addosso

Quando a Bologna il 23-24 giugno del 2001, all’Assemblea Nazionale Costitutiva per l’Italia di Attac (Associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie in aiuto ai cittadini), alla quale partecipai inizialmente senza particolari motivazioni forti, seppi che solo il 5% dei 2.000 miliardi di dollari (cifra da aggiornare continuamente), che passano di mano ogni giorno per scambi di valuta, riguardano il commercio di beni e servizi, cioè l’economia reale, ed il restante 95% è destinato a speculazioni valutarie, pensai che fosse in atto – mi dissero ormai da decenni - una rivoluzione copernicana nell’economia del nostro tempo e che la gente media (nel senso in cui Umberto Eco usa l’espressione "lettore medio") non se n’accorge, mentre le conseguenze di tale rivoluzione (crisi indotte nei paesi del mondo, come quelle della Sterlina e della Lira nel ‘92, Messico nel ’95, Sud Est Asiatico nel ’97, Russia nel ’98, Argentina nel 2001, ecc.) pesano in modo massiccio, addolcite ed assorbite dal grande pubblico, grazie al potere suadente ed ingannatore dei mass-media, che fanno apparire le più grandi malvagità come necessità del destino ed anzi come benessere.

La falsa concezione, che la povertà del sud del mondo sia un punto da cui tutti i paesi sono partiti e che, con l’impegno e lo sforzo pari a quello posto dall’occidente, tutti potranno arrivare al benessere, dà una copertura all’inganno della forbice economica, ormai da tutti appurata, cioè che l’arricchimento sempre maggiore di pochi del nord del mondo è la causa dell’impoverimento dei paesi del sud e che, se questo processo non avrà un’inversione di tendenza, anche il nord sarà mangiato, prima o poi, dall’esaurimento delle fonti di energia e dalla povertà della quale già cominciamo a soffrire. Una rivoluzione copernicana rovesciata rispetto alla precedente: allora il male non c’era e la gente ne aveva timore, oggi il male c’è e la gente non ne ha coscienza. Terribile! non solo per noi, ma soprattutto per i nostri figli e discendenti che porteranno le conseguenze dell’impoverimento del pianeta causato dalla predazione attuale.

La Tobin Tax, ideata più di vent’anni fa da James Tobin e assunta dall’associazione Attac per ridistribuire le ricchezze, è una tassa dello O, 1% su tutte le transazioni valutarie. Il risultato è che ogni volta che il singolo paga lo 0,1% per una transazione che comporta uno scambio di valuta (es. l’acquisto di dollari con euro), gli speculatori pagano almeno 800 volte, perché 800 transazioni valutarie l’ora sono il numero medio di passaggi che una valuta fa durante una fase di speculazione, come quelle che hanno indotto le crisi citate. Da non dimenticare che la crisi di un paese è pagata prevalentemente dai meno abbienti.

La Tobin Tax è utile perché le risorse del suo gettito sono destinate ad acqua, cibo, medicine ed istruzione, beni e valori che sono oggi negati ai ¾ dell’umanità, così afferma il foglio di promozione della Tobin. Attac propone un’agenzia Internazionale apposita che si occupi di riduzione del debito estero dei paesi più poveri e soprattutto degli stati che abbiano avviato programmi di riconversione e disinvestimento nel settore degli armamenti, di incremento dei fondi destinati all’occupazione ed ai servizi d’assistenza sociale ed istruzione pubblica nei paesi del sud del mondo e nello Stato di raccolta della tassa, di aumento dei fondi per la cooperazione dei paesi più indigenti, calcolati in base agli indici di sviluppo dell’ONU, cioè lo sviluppo umano, quello di genere, della povertà umana, della sopravvivenza e della crescita dell’infanzia, ecc.

I fogli promozionali della proposta della TobinTax concludono affermando che "un altro mondo è possibile, diverso da quello imposto dal modello economico e sociale neoliberista e delle istituzioni WTO, FMI, Banca Mondiale, NATO. Un modello che ha bisogno di guerre e povertà per crescere; dal 1991 sono stati spesi in armamenti 7.500 miliardi di dollari, le stesse armi che colpiscono sempre più i civili in Afghanistan come in Sierra Leone. Sarebbe il primo passo nella direzione di una richiesta di cambiamento del modello economico e sociale dominante, ascoltata in migliaia di piazze, di forum, conferenze, chiese e da milioni di voci in tutto il mondo. Le donne e gli uomini possono riappropriarsi del destino della nostra società. Non esistono ostacoli tecnici o economici alla tassa Tobin, è una semplice questione di volontà politica". I partiti non possono aderire in quanto tali ad Attac ed ai Comitati di Sostegno della Tobin Tax, quindi l’aggettivo "politico" è da intendersi in senso ampio, non partitico. Avrò occasione prossimamente di parlare delle campagne successive che Attac ha in programma, dopo la consegna delle firme della Tobin Tax in Parlamento, il 19 luglio prossimo, anniversario della morte di Carlo Giuliani.

La terza rivoluzione copernicana è avvenuta in me, che da quattro mesi vado alle riunioni d’ogni tipo di organizzazioni della società civile della mia città e provincia - sindacati, gruppi della solidarietà, della cooperazione, ecc. - a fare piccole orazioni in favore della Tobin Tax ed a raccogliere firme. In un mio libro scolastico, in nota, c’era una frase in latino, che traduco, come esempio di non ricordo più quale regola: "Catone, vecchio, imparò la lingua greca". Per ulteriori informazioni vedere il sito: www.attac.it

(15 maggio 2002)

Mario Arnoldi