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J. Alberto Soggin

Israele in epoca biblica

Istituzioni, feste, cerimonie, rituali

Claudiana Editrice - dicembre 2000 – pp. 197 - 29 mila lire

Parlare di Israele e dell’ebraismo antico con gli occhi dell’uomo moderno è sempre problematico. Abbiamo in mente le violente immagini che ci arriva da Gerusalemme, dove le religioni di Abramo continuano i massacri in nome di Dio. Altrettanto problematici i rigurgiti di antisemitismo delle destre europee: fenomeni come le marce dei naziskin ci interrogano. E ci inquietano sempre più. E’ dunque delicato parlare oggi di ebraismo e di Israele in questo clima. Per fare questo è necessario ritornare alle origini, alle fonti. Ci ha provato J. Alberto Soggin, professore emerito di Antico Testamento presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma e di lingua ebraica presso l’Università degli studi di Roma "La Sapienza", con numerosi studi su Israele e l’Antico Testamento. Nel suo ultimo volume "Israele in epoca biblica – istituzioni, feste, cerimonie, rituali", Claudiana Editrice - dicembre 2000 – pp. 197 - 29 mila lire, Soggin affronta con rigore i molteplici aspetti dell’ebraismo dalle origini nel II millennio a.e.v. fino alla seconda rivolta contro Roma nel 132-134. Ne viene fuori un quadro affascinante e convincente, dove la peculiarità di Israele, con il suo culto rigidamente monoteista, divenga sempre più una conquista progressiva, ottenuta anche attraverso lotte e resistenze. Con la continuità dei suoi antichi riti liturgici, con le sue suggestive cerimonie, con il continuo studio dei rotoli della Torah, "l’ebraismo – scrive l’autore nella sua indagine – riuscì così a risollevarsi e a continuare la propria vita fino ai nostri giorni, in particolare nelle varie diaspore, senza mai abbandonare del tutto il legame con la madrepatria. A volte in condizioni favorevoli, specialmente in campo intellettuale, più spesso con gravi discriminazioni e persecuzioni, specialmente nell’Occidente cristiano, dove peraltro gli ebrei si distinsero come medici, filosofi, filologi, astronomi, fisici e banchieri".

Gino Tartarelli


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