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Rita De Santis

Il nuoro

CooperS editrice s.a.s., L. 20.000

Nata a Termoli (CB), Rita De Santis vive e lavora ad Apricale (IM), un paesino medioevale della Val Nervia. Durante gli anni di insegnamento si è dedicata al giornalismo ed ha pubblicato articoli di saggistica. Ha scritto e continua a scrivere poesie per varie riviste. Il suo primo "parto" nel campo della narrativa è un racconto, di sofferenza prima, di accettazione poi.

Si tratta del romanzo "Il nuoro", edito, alcuni mesi or sono, dalla CooperS di Ventimiglia. L’autrice, una madre che trascina con sé un triste e doloroso passato, per un crudo destino si trova sola con i suoi cinque figli che alleva nel migliore dei modi, circondandoli, come madre natura richiede, di affetto e di amore, quell’amore che per RitaDe Santis è sempre stato l’unica ragione di vita.

Una storia vera dall’inizio alla fine. Storia che, ambientata in una società medio-borghese, ricca di quei pregiudizi da cui pochi riescono a salvarsi, evidenzia quel sovrumano coraggio e quella grande forza d’animo di una donna, "costretta" dal grande amore che prova per il figlio… ad accettare la sua condizione di omosessualità.

Pagine che nessuno finora ha scritto con così grande convinzione, pensieri di così elevata statura morale e psicologica che vanno al di là e al di sopra di un mondo che, ancora oggi, purtroppo, si nutre di tutte quelle "barriere architettoniche" che soffocano maledettamente qualsiasi principio di libertà civile e sociale. La De Santis, inizialmente sconvolta e angosciata, cercando conforto, si mette in viaggio verso il paese nel quale era vissuta. Anche qui, dove pensa a un tutto diverso, non trova altro che incomprensione e grande dolore: persino i suoi vecchi compagni di scuola non avrebbero mai accettato "quel figlio" che lei tanto amava, l’avrebbero rinnegato e disonorato.

E, ancora più grave, anche la chiesa cristiana cattolica, che diffonde e promulga l’amore per il prossimo, per gli uomini-fratelli, ha pregiudizi sugli omosessuali: li considera "diversi", perciò li chiama "peccatori". Ma chi sono queste persone-giudici che si divertono alle spalle di "quelli" che considerano "diversi"? Chi ha dato a questi "moralisti" da strapazzo il permesso di disapprovare? Sicuramente non Dio.

Ma certamente è soltanto la loro stupida e infantile coscienza che non fa che emettere sentenze su tutti quelli che non sono come loro. Persino gli altri figli superficialotti e intrisi di sangue e cultura borghesi si ergono a giudici di questa storia. Una storia così semplice e pura, un racconto in cui la poesia dell’anima ti fa capire che solo l’amore può risolvere tutto: l’amore di una madre verso quel figlio che non vuole perdere. Una poesia raccontata con le parole del cuore. La trama di una vita vissuta nell’arte di amare, col pensiero di un amore che supera tutto, ogni barriera.

La protagonista, infatti, superando la mediocrità degli altri, è disposta ad accettare, come membro della famiglia, Robert, "il nuoro", ovvero il ragazzo-fidanzato del figlio, nutrendo poco dopo verso di lui un sentimento particolare di affetto. Purtroppo "il compagno" Robert muore stroncato dall’AIDS e per lei è un colpo durissimo da sopportare: quel "quasi nuoro" non c’è più, è andato via, lasciando un vuoto difficile da colmare.

Ancora oggi Rita De Santis ne parla con affetto, con tutto l’affetto che sui Robert aveva versato e che "il nuoro" aveva in lei trovato. E non solo. È con piena convinzione e naturalezza che la nostra ha voluto creare queste pagine che trascendono sicuramente il pensiero umano, sicuramente non il progetto divino.

Pagine, queste, dedicate a questa "figura" insolita, ma, pur sempre, esistente e perciò degna di rispetto.

"Il nuoro", per le sue pagine di vita, per la sua sovrumanità pedagogica, insegna ad amare, nella totale completezza di un rapporto, tutti i "Robert" della nostra strada.

E Rita De Santis l’ha provato. Rita ne è convinta, assolutamente.

La sua opera, "Il nuoro", grande nel suo contenuto, immensa per il messaggio civico – sociale – umano – fraterno e pedagogico, vuole essere di insegnamento a quell’umanità cinica, perversa e piena di pregiudizi, a quell’umanità che distrugge le radici di una storia d’amore tra persone dello stesso sesso.

"Il nuoro": un libro per la vita.

Francesco Mulè


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