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Volpi e pollai



Data: 11 Ottobre 2020
Autore: Giovanni Sarubbi



Lo Stato Italiano e quello Vaticano hanno un
ministro in comune. È l’arcivescovo Vincenzo
Paglia, Gran cancelliere del Pontificio Istituto
Teologico per le Scienze del Matrimonio
e della Famiglia e Presidente della Pontificia
Accademia per la vita, cioè il capo dei dicasteri
Pontifici impegnati sui cosiddetti “principi non negoziabili”
di ruiniana memoria.

Ebbene il ministro della sanità Roberto Speranza, indicato
come il “più a sinistra” della compagine governativa,
lo ha nominato presidente di “una commissione
per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria
della popolazione anziana” che dovrebbe fornire le
proposte per una riforma del settore.
Al di là del merito della questione di cui dovrà occuparsi,
la decisione del ministro Speranza viola l’art. 7
della Costituzione e l’art. 1 del Concordato fra Stato e
Chiesa revisionato nel 1984 dal duo Craxi-Casaroli che
affermano essere “Lo Stato e la Chiesa cattolica, ciascuno
nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”. Insomma
quel “date a Cesare quel che è di Cesare e a
Dio quel che è di Dio”, interpretato dai più come la
prima formula del principio di laicità.
La cosiddetta “sinistra” fa quello che la destra vorrebbe
ma non fa. Storia antica iniziata nel 1996 con il
primo governo Prodi su questioni come precarietà del
lavoro, migranti, privatizzazioni e finita con il Jobs Act
di Renzi che ha cancellato lo Statuto dei lavoratori.
La “sinistra” corre verso destra e perciò poi la destra travince. È meglio l’originale che il fac-simile.

Affidereste voi ad una volpe la guardia di un pollaio?
Sulla vicenda si sono espressi tutti i laicisti italiani in
termini molto duri. Ha cominciato Paolo Flores d’Arcais,
il maître à penser dei laicisti italiani, che ha parlato
di obbrobrio, descrivendo Paglia come “uno dei più
importanti ministri del governo del Papa”.
«Per quale motivo - si chiede Flores d’Arcais - il ministro
della Salute di un governo democratico, per il
quale perciò la laicità è una precondizione irrinunciabile,
ha l’impudenza di nominare un “ministro” del Papa
alla testa di una commissione particolarmente importante,
visto che dovrà dar vita alla riforma dell’assistenza
alla vecchiaia, di cui il Covid ha mostrato le carenze
spaventose e per la quale, ovviamente, uno Stato democratico
dovrebbe puntare sul servizio pubblico, di
alto livello ed eguale per tutti?».
Su Paglia il quotidiano comunista “il Manifesto” rileva
come Vincenzo Paglia sia anche fondatore della
Comunità di S. Egidio, che già gestisce un programma
nazionale di assistenza domiciliare (“Viva gli anziani”)
in partnership con il ministero della Salute, lasciando
trasparire anche una sorta di conflitto di interessi con
l’incarico ricevuto.
Dure anche varie associazioni laiciste. «Neanche il
democristiano più radicato avrebbe mai fatto una nomina
così» ha affermato Maurizio Mori della Consulta
Bioetica. «La laicità dello Stato è valore fondante della
Repubblica e non è il caso di procedere a una vaticanizzazione
della sanità italiana». «Speranza sembra
guardare a una sanità privata e religiosa» accusa Roberto
Grendene, dell’Unione degli Atei e Agnostici razionalisti.

«Evidentemente non bastavano i 35 milioni
che la sanità già paga ai preti in corsia con lo stesso
stipendio degli infermieri».
L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
(Uaar), ha emesso un comunicato stampa nel quale si
legge tra l’altro: «Non è trascorso neanche un giorno
dal 150° anniversario del XX Settembre, ed ecco che il
ministro della Salute affida la guida della commissione
per l’assistenza sanitaria degli anziani a un arcivescovo.
Anziché a una sanità pubblica e laica, Speranza sembra
guardare a una sanità privata e religiosa: non c’è
che dire, è l’ennesima conferma che la laicità in questo
paese è andata a farsi benedire».

La cosa strana di tutte le dichiarazioni dei gruppi laicisti
è che nessuno fa riferimento esplicito né alla Costituzione,
né allo stesso Concordato del 1984 che entrambi
affermano essere “Lo Stato e la Chiesa cattolica,
ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”.
Ci piacerebbe capire perché di tale dimenticanza.