Una poesia di Elio Dove vai… Dove vai a ballare, stasera, Dove vai a ballare, stasera,
sorella mia? E tu, dove vai a ballare stasera, Dimmi, dunque, ti prego: |
Il Dio della vita "Quanto poi alla resurrezione dei morti? Non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: "Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe". Ora non è il Dio dei morti, ma dei vivi". (Mt 22, 31) "Ma chi crede in me anche se muore vivrà". (Mt 22, 31) Quante volte abbiamo ascoltato queste parole! Ma poi, di fronte alla realtà della morte abbiamo chiuso e chiudiamo il discorso. La realtà è lì, fredda, impenetrabile. E anche se li per lì cerchiamo di reagire, in definitiva poi ci arrendiamo come tutti. "Chi muore tace e chi vive si dà pace". La vita riprende e loro non ci sono più. Loro, gli scomparsi, li ricordiamo qualche volta, li riesumiamo col ricordo… Ma sono morti, E noi passeremo come loro. Anch'io ho pensato così, nonostante la mia fede nella resurrezione. Ma il Signore, dolcemente, ineffabilmente mi ha richiamato alla realtà. Mi ha fatto capire che il nostro atteggiamento è frutto di una educazione cristiana sbagliata. Ci si educa nella teoria e non nella prassi. Infatti che cosa ci distingue dai pagani? Da coloro che in definitiva si inchinano davanti agli idoli della morte, tra i quali primeggia il dio denaro? Io sono il Signore Dio tuo: il Dio dei vivi! Ti ho creato per la vita e non per la morte. Il Dio della vita. Questo è il Dio biblico, il Dio di Gesù Cristo: il risorto, il vivente! Egli ci chiama a diventare creature nuove, creature di vita. Testimoni della vita in tutte le sue espressioni più belle. Sempre. Anche qui, dunque, abbiamo bisogno di una profonda conversione. Il senso della vita è anche alzarsi ogni mattina, affrontare il quotidiano e coricarsi ogni sera con la coscienza sempre più chiara che esistiamo per la vita, e non per la morte come qualcuno ci ha insegnato. Ma non certo Gesù: "Chi crede in me anche se muore vivrà". Dunque, qualunque cosa accada, noi viviamo. Te lo immagini cosa può diventare una comunità, una intera generazione che si aiuta a vivere fino in fondo questa stupenda dimensione della vita? Se poi vi aggiungi le parole di Giovanni: "Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli!…". (1 Gv 3, 14) Febbraio 1986 |